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Gli 85 anni di Sophia Loren, l’inarrivabile Ciociara da 2 Oscar che ha incantato il mondo

E’ una leggenda vivente del cinema ed è la diva italiana più amata all’estero. Ha girato più di 80 film ma la sua stella continua a brillare più che mai. Sophia Loren – 85 anni il 20 settembre – ha vinto tutti i premi, portando a casa il primo Oscar per la sua perfomance ne “La ciociara”(1962), e il secondo alla carriera, nel 1991. Nella sua filmografia, ci sono altri cult come “Miseria a nobiltà”, “L’oro di Napoli”, “Ieri, oggi, domani” e “Matrimonio all’italiana”. La diva ha, però, in serbo una sorpresa per tutti i suoi fan.
A cura di Ciro Brandi
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E’ un’icona vivente del nostro cinema ed è la diva italiana più amata e riconosciuta all’estero. Ha girato più di 85 film ma la sua stella continua a brillare più che mai. L’inarrivabile Sophia Loren, nella sua lunghissima carriera iniziata negli anni ’50, ha vinto praticamente tutto quello che si poteva vincere, portando a casa il primo Oscar per la sua performance ne “La ciociara”, nel 1962, e il secondo alla carriera, nel 1991. Nella sua filmografia ci sono altre pellicole cult come “Miseria a nobiltà”, “L’oro di Napoli”, “Pane, amore e…”, “Ieri, oggi, domani” e “Matrimonio all’italiana”. Il 20 settembre compie 85 incredibili anni e ha in serbo una sorpresa per tutti i suoi fan che aspettano di rivederla sul grande schermo.

Il titolo di Miss Eleganza ideato apposta per lei

Il vero nome della diva è Sofia Villani Scicolone ed è nata a Roma da madre insegnante di pianoforte e padre uomo d’affari nel settore immobiliare. Suo padre la riconobbe ma rifiutò di sposare la madre di Sofia e quindi la donna fu costretta a trasferirsi dalla sua famiglia a Pozzuoli, dove la piccola crebbe durante la Seconda guerra mondiale. Durante l’adolescenza, la diva lavorò anche in un salotto pianobar di sua nonna, ma già a 15 anni la sua avvenenza non poteva passare inosservata. Infatti, vinse il suo primo concorso di bellezza, trasferendosi a Roma. In seguito, partecipò a Miss Italia, dove fu eletta Miss Eleganza, un titolo ideato apposta per lei, e questo le spalancò le porte del cinema.

I primi film e l'incontro con Carlo Ponti

Inizialmente, lavorò al cinema col nome di Sofia Scicolone, almeno nei primi due film, “Cuori sul mare”, di Giorgio Bianchi e “Il voto”, diretto da Mario Bonnardo, entrambi del 1950. Nel 1951, incontrerà il produttore Carlo Ponti, allora 37enne e già sposato, che sarà la sua fortuna e che diventerà suo marito nel 1966. Con lui girerà tantissimi film e avrà i figli Carlo (oggi affermato direttore d’orchestra) e Edoardo (regista, sceneggiatore e produttore cinematografico). Col nome di Sofia Lazzaro girerà “Tototarzan”(1950), di Mario Mattioli; “Luci del varietà”(1950), per la regia di Alberto Lattuada; “Milano miliardaria”, “Il mago per forza” e “Era lui, si, si!”, tutti del 1951 e diretti da Vittorio Metz, Marcello Marchesi e Marino Girolami; “Anna”(1951), sempre di Lattuada e “La tratta delle bianche”(1952), del grande Luigi Comencini.

Da "Miseria e nobiltà" a "L'oro di Napoli", i film più belli degli anni '50

Nel 1953, decide di assumere il nome d’arte di Sophia Loren, molto più “internazionale”, in “Africa sotto i mari”, di Giovanni Roccardi e la troveremo nel cast dei bellissimi “Un giorno in pretura”(1953) e “Due notti con Cleopatra”(1953), con Alberto Sordi. Il nuovo nome d’arte le da quella spinta propulsiva che non si esaurirà mai più e che le permetterà di girare dei cult che sono rimasti nella storia del cinema. Infatti, nel 1954 i ruoli della ballerina Gemma in “Miseria e nobiltà”, di Mario Mattioli, con Totò; della pizzaiola Sofia ne “L’oro di Napoli”, del suo grande amico Vittorio De Sica e della pescivendola “smargiassa” in “Pane, amore e…” la rendono un’icona e la portano fino agli Stati Uniti. A partire dal 1957, infatti, la Loren recita con i più grandi divi americani dell’epoca. E’ sul set de “Il ragazzo sul delfino”(1957), di Jean Negulesco; “Orgoglio e passione”(1957), con Frank Sinatra e Cary Grant; “Timbuctù”(1957),  con John Wayne, “Il diavolo in calzoncini rosa” con Anthony Quinn e “Un marito per Cinzia”, ancora col bel Grant, sua fiamma, come confessato da lei stessa anni dopo. Nel 1958, grazie al film “Orchidea Nera”, di Martin Ritt, vince il suo primo David di Donatello e la Coppa Volpi al Festival di Venezia. Seguiranno “Il diavolo in calzoncini rosa”(1960), di George Cukor; “La baia di Napoli”(1960), diretto da Melville Shavelson e per cui è nominata ai Golden Globe, e “La miliardaria”(1960), per la regia di Anthony Asquith.

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L'Oscar per "La ciociara" e i film con Marcello Mastroianni

Sempre nel 1960, Vittorio De Sica le offre il ruolo della vita. L’indimenticabile attore e regista la vuole per “La Ciociara”, dramma tratto dal romanzo di Alberto Moravia e ambientato durante la Seconda guerra mondiale. Nel film, la Loren è Cesira, una donna che gestisce un negozio di alimentari a Roma fino a quando gli alleati bombardano la capitale. Cesira si rifugia con la figlia nel paese d’origine, in Ciociaria e, quando il pericolo sembra scampato, decide di tornare a Roma. Lungo la strada, però, alcuni soldati le faranno piombare nell’incubo più atroce della loro vita. La performance valse alla Loren il premio Oscar, la Palma d’Oro a Cannes, il BAFTA, il David e il Nastro d’Argento. In seguito, gira “El Cid”(1961), di Anthony Mann e De Sica la dirigerà ancora in “Boccaccio ‘70”(1962), “I sequestrati di Altona”(1962) e i due cult assoluti “Ieri, oggi e domani”(1963) – premiato con l’Oscar al Miglior film straniero – e “Matrimonio all’italiana”, per cui ottiene una nomination agli Oscar come Migliore attrice. Entrambi sono girati al fianco del meraviglioso amico e collega Marcello Mastroianni, che incontrerà di nuovo sul set de “I girasoli”(1970), sempre per la regia di De Sica e dello straordinario “Una giornata particolare”(1977), pietra miliare del maestro Ettore Scola. Altre pellicole importanti di quegli anni sono “La contessa di Hong Kong”(1967), di Charlie Chaplin; “C’era una volta”(1967), diretto da Francesco Rosi; “Questi fantasmi”(1967), di Renato Castellani, “La mortadella”(1971), di Mario Monicelli e l’ultimo film in cui sarà diretta da De Sica, “Il viaggio”(1974), dove sarà affiancata dal mitico Richard Burton.

Le serie tv e l'Oscar alla carriera nel 1991

Nel 1978, la diva è nel film “Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova…”, per la regia di Lina Wertmüller ma, nello stesso anno, finisce in carcere per 17 giorni a seguito di un’inchiesta per frode fiscale. Una volta passata la bufera, la vedremo al cinema solo in “Qualcosa di biondo”(1984), di Maurizio Ponzi e in tv nei film “Madre coraggio”(1986), “Sabato, domenica e lunedì”(1990) e nelle miniserie “La ciociara”(1989) e “Mamma Lucia”(1988). Nel 1991 le viene conferito l’Oscar alla carriera, consegnatole da Gregory Peck e, tre anni dopo, è sul set di “Prêt-à-Porter”, per regia del suo amico Robert Altman, seguito da “That's Amore – Due improbabili seduttori”(1995), con protagonisti Jack Lemmon e Walter Matthau.

Le pellicole degli anni Duemila e il nuovo film diretto dal figlio Edoardo Ponti

Durante gli anni Duemila, la diva ha preso parte ai film per la televisione “Francesco e Nunziata”(2001), di Lina Wertmuller; “La terra del ritorno”(2004), diretto da Jerry Ciccoritti e alla miniserie “La mia casa è piena di specchi”(2010), di Vittorio Sindoni. Le ultime pellicole per il grande schermo, invece, sono state “Cuori estranei”(2002), per la regia del figlio Edoardo Ponti; “Peperoni ripieni e pesci in faccia”(2004), della sua amica Lina Wertmüller e il musical “Nine”(2009), di Rob Marshall. In occasione dei suoi 80 anni, l’attrice pubblicò anche l’autobiografia “Ieri, oggi, domani. La mia vita”, edita da Rizzoli ma, adesso, in cantiere, la Loren ha una sorpresa che farà felici tutti i suoi milioni di fan sparsi per il mondo. Infatti, l’attrice sta girando in Puglia, con suo figlio Edoardo, il film “La vita davanti a sé”, tratto ratto dall’omonimo romanzo del francese Romain Gary. La pellicola racconta la storia di Madame Rosa (Loren), un’anziana ebrea ed ex prostituta che accetterà di prendersi cura di Momo, un 12enne di strada di origini senegalesi. Inizialmente, il loro rapporto è altamente conflittuale, ma poi si trasformerà in una grande amicizia.

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