Guillermo Del Toro porta “Pinocchio” nell’Italia fascista di Benito Mussolini
Fresco vincitore dell'Oscar per "La forma dell'acqua", Guillermo Del Toro sta per fare il suo esordio alla regia di un film d'animazione. Netflix gli ha affidato l'intrigante progetto di "Pinocchio", stop-motion in versione musical della classica favola di Carlo Collodi. Il lavoro sposterà la narrazione nell'Italia fascista degli anni '30, con Benito Mussolini in pieno controllo della nazione. Guillermo Del Toro ritorna così a trattare storie e rapporti umani ai tempi dei regimi totalitari, come in precedenza aveva fatto per "La spina del diavolo" e "Il labirinto del fauno".
Le parole di Guillermo Del Toro
Guillermo Del Toro, che aveva già lavorato con Netflix per la serie tv "Trollhunters", comincerà a lavorare al progetto a partire dalla prossima primavera. In un comunicato, ha rilasciato le sue prime impressioni e la sua gioia per lavorare a un progetto che tiene in serbo sin dal 2012.
I film d'animazione hanno da sempre influenzato la mia vita e il mio lavoro, e Pinocchio è il personaggio di fantasia che più di altri mi ha ispirato. Il Pinocchio che sarà protagonista della mia storia, sarà un'anima innocente maltrattata da suo padre, perso in un mondo che non riesce a comprendere. Inizierà un viaggio straordinario che sarà in grado di fargli capire la realtà delle cose sul mondo e sul suo genitore.
Un desiderio che adesso è realtà
Guillermo Del Toro lavorava alla sua reinterpretazione di "Pinocchio" dal 2012 mentre nel corso del 74esimo Festival di Venezia si era sbottonato, spingendosi alla ricerca di produttori e finanziatori: "Sto cercando finanziatori per Pinocchio da quasi 10 anni e mi complico sempre la vita perché nessuno dei film che voglio fare è facile. Quando dico che il mio Pinocchio sarà antifascista e ambientato nell’Italia di Mussolini, chi era entusiasta all’inizio poi si tira indietro!".