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I 50 anni di Nicolas Cage, “mangiaspaghetti” con il sogno di essere Superman

Compie 50 anni l’attore che rifiutò di chiamarsi Coppola (come suo zio Francis Ford) e che si è staccato l’aria di “mangia-spaghetti” dalla faccia. La sua più grande prova è, ancora oggi, “Via da Las Vegas”, ma il suo più grande rimpianto resterà per sempre quel Superman a cui nessuno credeva. Forse nemmeno lui.
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Poteva scegliere di chiamarsi Coppola, come suo zio Francis Ford che lo ha fatto esordire, aprendogli di fatto la strada, ma non l'ha fatto. Potrebbe bastare questo per inquadrare Nicolas Cage, 50 anni compiuti oggi, quasi quanto i suoi film. Un attore che ha deviato quasi subito per strade più sperimentali e meno sicure, prima di infrangersi nei blockbuster, ma soprattutto prima che quella faccia da spilungone "mangiaspaghetti" gli restasse incollata addosso dopo "Rusty il selvaggio" di zio Francis (primo film dove decide di farsi accreditare come Nicolas Cage) e, quattro anni dopo, con quel "Stregata dalla luna" in cui farà da partner ad una Cher da Premio Oscar 1988.

La carriera di Nicolas Cage dà il meglio dalla metà degli anni Novanta fino al 2007, aprendo con un Premio Oscar come migliore attore per "Via da Las Vegas", dove dà una delle prove migliori di sempre interpretando il ruolo di Ben Sanderson, un uomo che dopo aver perso tutto, lavoro, soldi e famiglia, decide di autodistruggersi fino a morire nella città di Las Vegas. Arrivano i successi commerciali con "The Rock" (1996) e "Con Air" (1997) e film che diventeranno dei veri e propri cult da cassetta, come "Face/Off" (1997) in coppia con John Travolta ed il remake di "City of Angels – La città degli angeli" (1998). Si reinventa detective nel thriller erotico "8mm – Delitto a luci rosse" e, per Martin Scorsese, veste i panni di un paramedico in crisi nel visionario "Al di là della vita", in coppia con Patricia Arquette, all'epoca ancora sua moglie.

Ha fondato la Saturn Films con la quale ha prodotto quasi tutti i film che lo hanno visto protagonista negli ultimi 10 anni, alcuni dalla difficile distribuzione, come il comunque ottimo "Lords of War" (2005) e la saga de "Il mistero dei templari". Per "Il prescelto", nel 2007, riceve addirittura tre nomination ai Razzie Awards, visto il flop, di pubblico e critica. Ma la storia più curiosa resterà quella legata a "Superman Lives", il film mai nato di Nicolas Cage.

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Il Superman mai nato. Grande appassionato di fumetti, il suo più grande rimpianto resterà quello di non aver potuto interpretare Superman, sua più grande passione. Correva l'anno 1999, era tutto pronto e lui era riuscito ad avere quella parte per  "Superman Lives", una produzione Warner Bros. La regia fu affidata a Tim Burton, dopo il forfait di Robert Rodriguez. Kevin Spacey sarebbe stato Lex Luthor, mentre Tim Allen avrebbe recitato nel ruolo di Brainiac. Furono spesi, inutilmente, i primi 30 milioni di dollari per la pre-produzione, a fronte di un totale previsto di 190. La Warner Bros iniziò, letteralmente, a "tirare" sul prezzo, cambiando lo staff e provando ad assumere uno sceneggiatore "più economico". Così Tim Burton abbandona, rivelando anni dopo che "gli anni di Superman Lives sono stati i peggiori della mia vita".

"Ghost", chi lo ha visto? Cage ripiegò sui due film dedicati al personaggio Marvel "Ghost", il vendicatore degli inferi. Non poteva esserci scelta più sbagliata, visto che parliamo di due pellicole passate quasi inosservate in worldwide.

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