I 75 anni di Al Pacino nei suoi film più belli
Il 25 aprile di 75 anni fa nasceva una delle icone cinematografiche più grandi e amate di tutti i tempi: Al Pacino. Considerato uno dei più grandi e influenti attori di tutti i tempi, Pacino ha girato 48 film, 4 serie tv, 4 film da regista e ha preso parte a svariati spettacoli teatrali. L’attore ha vinto il premio Oscar nel 1993 (su 8 nomination totali) per l'interpretazione del tenente colonnello Frank Slade in “Scent of a Woman – Profumo di donna”, ma nel corso della sua carriera ha portato sullo schermo personaggi rimasti impressi nella storia del cinema e nella cultura popolare come il gangster Michael Corleone nella trilogia de “Il padrino” di Francis Ford Coppola, Tony Montana in “Scarface”, Carlito Brigante in “Carlito's Way” (1993), Benjamin "Lefty" Ruggiero in “Donnie Brasco”, il poliziotto Frank Serpico in “Serpico” (1973), il rapinatore Sonny in “Quel pomeriggio di un giorno da cani” (1975) e tantissimi altri. Di seguito, trovate le sue pellicole più belle, quelle che non potete assolutamente non aver visto se siete sui fan, o meno.
“Il padrino”(1972)
Il cult del 1972, primo film della trilogia omonima firmata dal regista Francis Ford Coppola e interpretato da Al Pacino, Marlon Brando, James Caan, John Cazale, Robert Duvall, Talia Shire e Diane Keaton, fu premiato con tre premi Oscar ed è considerato una pietra miliare della storia del cinema. L’interpretazione di Pacino – nel ruolo di Michael Corleone – gli fece ottenere una meritata nomination agli Oscar.
“Serpico”(1973)
Il film del 1973, diretto da Sidney Lumet, è tratto da una storia vera e racconta l'esperienza del poliziotto italo-americano Frank Serpico (Pacino), in servizio nel dipartimento di polizia di New York, dal 1959 al 1972. Fiero del suo lavoro, Serpico dapprima scoprì e poi denunciò un diffuso caso di corruzione fra i suoi colleghi ufficiali, dopo che questi lo avevano a lungo ghettizzato. Anche in questo caso, l’attore ebbe una nomination agli Oscar.
“Il padrino – Parte II”(1974)
Il film, del 1974, sempre diretto da Francis Ford Coppola, è stato il primo sequel nella storia del cinema a vincere l'Oscar come Miglior film, impresa in seguito riuscita anche a “Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re” (2003). Pacino portò a casa la sua terza nomination come Miglior attore protagonista, ma il film vinse ben 6 statuette.
“Quel pomeriggio di un giorno da cani”(1975)
Sidney Lumet, nel 1975, dirige Al Pacino, John Cazale, Chris Sarandon, James Broderick, e Charles Durning, in questo straordinario film basato sugli eventi di una vera rapina tentata in una banca di New York, nel quartiere di Brooklyn, avvenuta il 22 agosto del 1972 ed è incentrato su uno dei due rapinatori, Sonny Wojtowicz (nel film interpretato da Pacino e chiamato Wortzik)), che, con il complice Salvatore Naturale (nel film Naturile), tenne in ostaggio i dipendenti dell'istituto. Il film ha ricevuto sei nomination agli Oscar 1976, vincendo quello per la Migliore sceneggiatura originale.
“Un attimo, una vita”(1977)
Nel film di Sydney Pollack, del 1977, tratto dal romanzo “Il cielo non ha preferenze” di Erich Maria Remarque, Pacino è Bobby Deerfield, campione di Formula 1. Durante un Gran Premio, un suo compagno di scuderia muore in uno scontro con un collega. Volendo saperne di più sull'incidente, Bobby si reca in una clinica svizzera, per interrogare il pilota sopravvissuto. Lì viene avvicinato da una ragazza fiorentina, Liliana Morelli, che lo prega di accompagnarla in Italia con la sua macchina. Da quell'incontro nascerà una storia d’amore e tutto quello che ne conseguirà renderà Bobby una persona molto diversa.
“…e giustizia per tutti”(1979)
Norman Jewison racconta la storia dell’avvocato Arthur Kirkland (Al Pacino) in continua lotta con la corruzione che lo circonda. L’uomo si troverà a scontrarsi con il burbero e perverso giudice Henry Fleming (John Forsythe), quando quest'ultimo sarà accusato di stupro e chiederà proprio a Kirkland di essere il suo difensore. L’uomo dovrà scontrarsi, quindi, con la sua etica e moralità.
“Scarface”(1983)
Il cult del 1983, scritto da Oliver Stone e diretto da Brian De Palma, è il remake dell'omonimo lungometraggio del 1932 diretto da Howard Hawks. A differenza dell'originale – ambientato a Chicago durante gli anni del proibizionismo – il film di Brian De Palma si svolge nella Miami degli anni Ottanta, allora centro di un considerevole traffico di droga e ha come protagonista l’indimenticabile Tony Montana (Pacino), profugo cubano negli Stati Uniti, che riesce a scalare i vertici della malavita con crudeltà e determinazione, diventando il re del narcotraffico, spalleggiato dall'amico Manny. Dopo aver ucciso anche il suo boss, Lopez, ne sposa la donna, Elvira. Una volta raggiunto l'apice, però, per lui inizieranno guai seri.
“Dick Tracy”(1990)
Nel film di e con Warren Beatty, liberamente ispirato al fumetto omonimo di Chester Gould, Il detective Dick Tracy (Beatty) deve affrontare Big Boy Caprice (Pacino), malvivente che si è impossessato di un enorme giro di affari loschi. Inganni, personaggi doppiogiochisti che fanno il doppio gioco, una regia impeccabile e un cast da urlo che vede tra i protagonisti anche Charles Durning, Dick Van Dyke, Kathy Bates, James Caan, Paul Sorvino, Henry Silva e Madonna, lo hanno reso un vero e proprio cult. L’Academy lo ha premiato con tre statuette (scenografie, canzone e trucco) ma Pacino porta comunque a casa un’altra nomination.
“Scent of a Woman – Profumo di donna”(1992)
Martin Brest è il regista di questo remake dell'omonimo film “Profumo di donna” del 1974, diretto da Dino Risi ed interpretato da Vittorio Gassman. Il film è stato anche un successo al botteghino, guadagnando circa 63 milioni di dollari negli Stati Uniti e 71 milioni dollari all'estero, per un totale di circa 134 milioni di dollari in tutto il mondo, contro un budget di soli 31 milioni di dollari. il protagonista è Charlie Simms (Chris O’Donnell), ragazzo di modesta estrazione sociale che frequenta un collegio esclusivo ma rischia di non ottenere la borsa di studio per Harward. Il suo amico, invece, non corre lo stesso rischio, dato che suo padre è uno dei finanziatori del collegio. Charlie, intanto, accetta di fare da accompagnatore per il fine settimana a Frank Slade (Pacino), un colonnello cieco e scorbutico, che lo porterà con sé a New York e con il suo aiuto decide di divertirsi. Finalmente, Pacino riuscì a portare a casa l’ambita statuetta.
“Carlito’s Way”(1993)
Brian De Palma dirige Al Pacino e Sean Penn in questo emozionante film, basato sui romanzi “Carlito's Way” e, principalmente, “After Hours” del giudice Edwin Torres. La storia è quella di Carlito Brigante (Pacino) un gangster che riesce a salvarsi per miracolo dalla galera grazie alla bravura del suo amico avvocato Kleinfeld (Penn). Tornato in libertà, l’uomo vorrebbe chiudere con il passato, aprendo un autonoleggio e abbandonando la vita del gangster. Ma non potrà tirarsi indietro quando proprio Kleinfeld, messosi nei guai con un boss per questioni di droga, gli chiederà aiuto.
“Heat – La sfida”(1995)
Cast da urlo per il film di Michael Mann che racconta le avventure di Neil McCauley (Robert De Niro), un professionista del crimine, e della sua banda, composta da tre rapinatori deboli ma violenti. Un poliziotto-segugio, l’implacabile Vincent Hanna (Pacino), si mette sulle loro tracce quando questi assaltano e rapinano un furgone blindato uccidendo tre agenti, riuscendo ad identificarli. Non gli resta che incastrarli, ma non sarà facilissimo.
“Donnie Brasco”(1997)
Mike Newell assolda Al Pacino e Johnny Depp in questo che l'American Film Institute ha inserito nei dieci migliori film gangster di tutti i tempi. Il protagonista è Benjamin “Lefty” Ruggiero, mafioso agganciato dal giovane agente dell'Fbi Joe Pistone (Johnny Depp), che, sotto la falsa identità del gioielliere Donnie Brasco, tenta di infiltrarsi nella mafia.
“L’avvocato del diavolo”(1997)
Taylor Hackford, facendo riferimento alle opere di Milton e ai gironi ardenti concentrici de “La Divina Commedia” di Dante, racconta la storia di John Milton/Satana (Pacino) boss dello studio forense più importante di New York, mentre il ruolo di Faust spetta a Kevin Lomax (Keanu Reeves), giovane e promettente avvocato di provincia. Preceduto da una solida fama di vincente, Lomax viene chiamato a New York da Milton, arrivando ben presto ad occupare un posto di rilievo nello studio. Ma si sa, tutto ha un prezzo, a volte anche molto caro.
“Insider – Dietro la verità”(1999)
Michael Mann dirige ancora Pacino, stavolta affiancato da Russell Crowe e Al Pacino, e mette in scena la storia di Lowell Bergman, giornalista d’assalto che conduce "60 minutes", programma di punta della Cbs, famoso per le sue interviste di attualità. La sua vita finirà per intrecciare quella di Jeffrey Wigand (Crowe), uomo di famiglia, sconvolto dal suo improvviso licenziamento dalla multinazionale del tabacco per la quale è dirigente. Wigand è uno scienziato, la sua moralità non può tollerare più quello che vede. Bergman lo marca stretto e lo convince a denunciare. Ma non tutto andrà come previsto.
“Insomnia”(2002)
Nello straordinario film del 2002, diretto da Christopher Nolan e remake di un film norvegese omonimo, diretto da Erik Skjoldbjærg, nel 1997, Will Dormer (Pacino), è un detective di Los Angeles che si reca in una cittadina dell'Alaska con il collega Hap (Martin Donovan) per indagare su un omicidio. Durante una perlustrazione alla ricerca dell'assassino, uccide fortuitamente Hap, col quale aveva litigato la sera prima. Will, per paura, racconta che a sparare è stato l'assassino in fuga. Quest'ultimo, però, ha visto tutto, e lo ricatta. Ad aiutare Will, divorato dall'insonnia e dai sensi di colpa, ci pensa la detective Ellie (Hilary Swank). Capolavoro.