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I 76 anni di Massimo Boldi: “Mi sento un po’ abbandonato, vorrei la vita eterna”

Un Massimo Boldi agrodolce in questa lunga intervista a Fanpage.it, per il suo compleanno: lo spirito giovane in un corpo che invecchia, la paura di cosa c’è dall’altra parte, la consapevolezza di aver fatto la storia e l’invito a chi comincia oggi il suo mestiere a essere unici, senza guardare alla sua generazione: “Perché la mia generazione viene dal dopoguerra. Abbiamo avuto opportunità diverse che oggi non esistono più. C’è anche un’altra televisione oggi, che ormai è tutta giochi, reality e improvvisazione”.
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Massimo Boldi festeggia oggi 76 anni e Fanpage.it lo ha raggiunto telefonicamente pochi giorni fa, durante le prove di un'altra festa di compleanno, i 70 di Jerry Calà all'Arena di Verona. "Abbiamo appena finito una bella sessione di prove" ci dice l'attore dal passato di musicista, "stasera torno a suonare la batteria per l'amico Jerry". In questa intervista ripercorriamo una carriera incredibile, costellata di successi anche un po' dimenticati dalle cronache odierne – su tutti, il sodalizio televisivo con Teo Teocoli – e una vita privata segnata dalla scomparsa della moglie, Maria Teresa Selo, nel 2004, e la gioia di crescere tre figlie e tre nipoti: "Oggi mi sento un po' abbandonato, perché gli anni passano". Ma la chiosa è con il sorriso, alla sua maniera.

Essere Massimo Boldi a 76 anni: cosa si fa a quest’età?

A quest’età ci si sente molto giovane di spirito, ci si sente ancora con la voglia di fare tante cose però bisogna rendersi conto che comunque gli anni continuano, vanno avanti e non puoi esagerare.

Esagerare, tipo tirare fino a tardi?

Diciamo che non puoi pensare di fare quello che avevi fatto anche solo fino a quindici anni fa.

Ecco, in soli quindici anni cambiano tante cose. Il mondo dello spettacolo, per esempio, non è quello che ha vissuto e cavalcato lei. Ma c’è qualcosa di universale che può dire a chi vuole cominciare a fare questo mestiere?

Guardi, sono stato a Vico Equense la settimana scorsa per un ringraziamento a una scuola di giovani artisti. Loro si vogliono lanciare nel mondo dell’arte e dell’intrattenimento, hanno voglia. Chiaramente non potevo dire a questi giovani così disponibili che in questo momento è meglio lasciar perdere, ma ho cercato di dare coraggio e far capire che questa è una professione che necessita unicità, necessita diversità. Quelli che hanno avuto grande successo sono tutti unici e diversi dal resto.

Come lo era la grande tradizione milanese, da Cochi e Renato agli anni del Derby?

No, dico in generale. E le dico anche un'altra cosa.

Prego.

Non bisogna più guardare a quelli della mia generazione, perché la mia generazione viene dal dopoguerra. Abbiamo avuto opportunità diverse che oggi non esistono più. C’è anche un’altra televisione oggi, che ormai è tutta giochi, reality e improvvisazione.

A proposito di televisione. Molti tendono a ricordare, della sua carriera, solo il sodalizio al cinema con Christian De Sica. Io, invece, vorrei che mi parlasse di quello televisivo – e teatrale – con Teo Teocoli. 

Beh, con Teocoli abbiamo fatto da apriprista negli anni ’80 in tv e in teatro. Dopo Cochi e Renato ci siamo noi: Boldi e Teocoli. Nel 1981 abbiamo cominciato ad Antenna Tre e abbiamo inventato la nuova comicità. Da lì sono partiti i vari Drive-in, i vari Striscia eccetera, eccetera, eccetera. Dal nostro duo sono nati i nuovi comici che poi hanno avuto grande fortuna.

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Un film di Massimo Boldi da far vedere a chi non ha mai visto un film di Massimo Boldi? 

Matrimonio alle Bahamas.

Perché?

Perché ho fatto tutto da solo senza fare coppia con Christian.

E invece un film con De Sica?

Ma se devo dirti un film con lui, farei dispetto a tutti gli altri. Sono tutti grandi film, tutti grandi successi.

Me ne dica uno. 

Ti dico "Vacanze di Natale ’95" che è stato il più sorprendente, quello che ha fatto partire una nuova epoca.

Boldi-De Sica in "Vacanze di Natale '95"
Boldi-De Sica in "Vacanze di Natale '95"

Il regista che le ha dato di più? 

Carlo Vanzina. Abbiamo fatto tante cose, tante risate: Sognando la California, A spasso nel tempo, SPQR… Tante, tante risate.

È superstizioso?

Sì, sono superstizioso, ma non faccio riti, non ho amuleti.

Ha fede? 

Sono un credente cattolico, ma non sono praticante.

La vita le ha dato e le ha tolto tanto. In questo momento lei si sente in credito o in debito?

Mi sento un po’ abbandonato perché gli anni passano e purtroppo lo sai che per quanto tu possa gioire ancora di questa vita, sai che c’è un limite che poi devi oltrepassare.

È una paura?

Non è una paura ma è solamente un sospetto, quello di cercare di ricordarlo che c’è questo limite e cercare di dimenticarlo nello stesso tempo.

Come potrebbe risolvere questo sospetto? 

Eh, vorrei la vita eterna. Ma è qualcosa di fin troppo entusiastico.

Lasciamoci con il sorriso: pensiamo ai suoi tre nipoti. Lei che nonno è?

Sono un nonno cipollino, lo scriva: “un nonno cipollino!”.

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