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I cinque film italiani in gara al prossimo Festival di Venezia: da Sorrentino a Martone

Sono stati presentati nelle ultime ore i 21 film in gara alla prossima edizione della Mostra del cinema di Venezia, arrivata alla 78esima edizione. Cinque film italiani in gara, un record, che vede protagonisti il premio Oscar Paolo Sorrentino con “È stata la mano di dio”, Mario Martone con “Qui rido io” e i fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo con “America Latina”.
A cura di Vincenzo Nasto
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Negli ultimi minuti sono stati annunciati i cinque film italiani in concorso alla prossima Mostra del cinema di Venezia che si terrà dal primo al 11 settembre, arrivati alla 78esima edizione. Tra i film in gara spicca la presenza del premio Oscar Paolo Sorrentino, che presenterà alla kermesse la pellicola "È stata la mano di Dio", seguito dal progetto di Mario Martone, che ha trasposto in pellicola il grande Eduardo Scarpetta interpretato da Toni Servillo. Seguono poi "Freaks Out" di Gabriele Mainetti, con la coppia Claudio Santamaria e Pietro Castellitto, il "Buco" di Michalangelo Frammartino e infine il thriller dei fratelli D'Innocenzo con Elio Germano "America Latina".

I cinque film in gara

Davanti a tutti, uno dei favoriti per la vittoria finale alla 78esima edizione della Mostra del cinema di Venezia è Paolo Sorrentino con "È stata la mano di dio", un film che vede protagonisti il terzetto Filippo Scotti, Toni Servillo e Luisa Ranieri, in cui viene raccontata la passione del regista per Diego Armando Maradona. Segue Mario Martone, che con "Qui rido io", ambientato tra Spagna e Italia e interpretato ancora da Toni Servillo ricorda la grande figura dell'attore e commediografo Edoardo Scarpetta. Ancora protagonista Gabriele Mainetti, che con "Freaks Out", pellicola girata tra Italia e Belgio, vede la partecipazione della coppia Claudio Santamaria e Pietro Castellitto. Infine arriva Michelangelo Frammartino con il suo "Il buco", con la camera che ha attraversato Germania, Francia e Italia e che narra una grande storia di speleologia con protagonisti i fratelli Nicola e Antonio Lanza. Chiudono il gruppo italiano i fratelli D'Innocenzo con "America Latina", un thriller con protagonista Elio Germano".

I registi e gli attori dei cinque film in concorso

  • "È stata la mano di dio" – di Paolo Sorrentino con Filippo Scotti, Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert, Luisa Ranieri, Renato Carpentieri, Massimiliano Gallo, Betti Pedrazzi, Biagio Manna, Ciro Capano;
  • "Qui rido io" di Mario Martone, con Toni Servillo, Maria Nazionale, Cristiana Dell'Anna, Antonia Truppo, Eduardo Scarpetta, Roberto De Francesco, Lino Musella, Paolo Pierobon, Gianfelice Imparato, Iaia Forte
  • "Freaks Out" di Gabriele Mainetti, con Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski
  • "Il buco" di Michelangelo Frammartino con Nicola Lanza, Antonio Lanza, Leonardo Larocca, Claudia Candusso, Mila Costi, Carlos Jose Crespo
  • "America Latina" di Fabio D’Innocenzo e Damiano D’Innocenzo con Elio Germano, Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Carlotta Gamba, Federica Pala, Filippo Dini, Massimo Wertmüller

La storia recente dei registi in gara

Tra chi ha le spalle un Oscar e chi arriva alla Mostra del Cinema di Venezia con solo due lungometraggi all'attivo: stiamo parlando della coppia Paolo Sorrentino e Michelangelo Frammartino. Storie diverse, accomunate dal cinema. Se per il regista napoletano parla l'Oscar come miglior film straniero con "La grande bellezza" nel 2014, ma anche il David di Donatello del 2005 per "Le conseguenze dell'amore" e il premio della giuria nel 2008 al Festival di Cannes per "Il divo", ancora nessun premio individuale per Frammartino, che ha all'attivo le due pellicole "Il dono", con cui esordì nel 2003 al Festival di Locarno e "Le quattro volte" nel 2010. Meno recente è invece il leone d'argento conquistato proprio a Venezia nel 1992 da Michele Martone con "Morte di un matematico napoletano", che bissò l'anno dopo ai David di Donatello con il premio miglior regista esordiente. "Noi ci credevamo" è invece il film più premiato del regista napoletano, che vinse nel 2011 il David di Donatello come miglior film e sceneggiatura, ma anche il Nastro D'Argento come film dell'anno. Spiccano anche i giovani fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo, che dopo il successo incredibile di "Favolacce", arrivano alla 78esima edizione del Festival di Venezia con il loro thriller "America Latina". Chiude il gruppo Gabriele Mainetti, che insieme alla grandissima prova attoriale di Luca Marinelli e Claudio Santamaria, si aggiudicò nel 2016 il David di Donatello come miglior regista esordiente con "Lo chiamavano Jeeg Robot".

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