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I film che ci vergogniamo di non aver mai visto

La civiltà è destinata ad essere afflitta da una maledizione che non esclude nessuno: l’imbarazzo di ammettere che non si sia visto un grande e imperdibile capolavoro del cinema. Ogni film, dai fratelli Lumiere in poi, potrebbe stare nella lista, ma ecco alcuni titoli che farebbero indignare chiunque se dicessimo “Non l’ho mai visto”.
A cura di Andrea Parrella
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"Cioè, fammi capire, davvero non hai mai visto quel film?". Il 77% della popolazione civilizzata è ossessionato dall'incubo di sentirsi indirizzare questa frase da qualcun altro, specialemente se questo altro ha in dote un grado di preparazione in cultura generale che, sulla carta, è più basso del nostro. C'è poco da fare, in merito alla questione, chi più e chi meno, siamo tutti in un unico calderone, sulla stessa barca: è universalmente riconosciuto che ogni uomo non abbia visto almeno uno di quei film che si dovrebbero assolutamente vedere. Le cause personali incidono poco, siamo in un tempo storico nel quale, se lo si vuole vedere, un film è alla portata di tutti nel momento stesso in cui lo si desideri: i problemi d'antenna alla tv proprio la sera in cui hanno mandato in onda il dato film, il videoregistratore infame che non registrato quello che avrebbe effettivamente dovuto registrare, mancanza di soldi per il cinema; sono tutte scuse che non reggono più dal 2003, o comunque da quando è nata la banda larga. Si sono dunque spalancate le porte verso un nuovo universo di fittizie motivazioni, modalità per tergiversare e cambiare discorso quando viene tirato in ballo proprio quell'episodio della saga del Padrino che le congiunture astrali non hanno voluto tu vedessi, oppure la terzultima fatica di Wong Kar Wai che proprio non si è fatto in tempo a gustarsi. Ogni singolo film, dai fratelli Lumiere in poi, potrebbe stare in questa specie di lista, ma ecco alcuni di quegli esempi capaci di suscitare sdegno clamoroso nel bastardo di turno che, nonostante abbia visto al massimo sette film in tutta la sua vita (L'allenatore nel pallone è uno di questi), vi farà sfigurare davanti alla vostra combriccola, rovinandovi la reputazione per sempre:

C'era una volta in America

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Corazzata Potemkin dei tempi moderni, oltre a quella di essere un gran film si porta dietro la reputazione, oggettivamente più gravosa, di essere un film che, per essere visto, richiede un giorno di permesso a lavoro, o se si vuole una febbre inventata per non andare a scuola. Per il capolavoro di Sergio Leone ne varrebbe la pena, a dispetto delle quasi quattro ore di durata, soprattutto perché Robert De Niro, dopo la partecipazione ad Amici di Maria De Filippi, sembra essere diventato davvero l'essere più famoso del globo. Più di Paolo Fox. Se ammetteste di non aver mai visto C'era una volta in America, vi trovereste scagliate contro a giudicarvi, in coro, tutte le fan di Valerio Scanu ed Emma Marrone messe insieme.

Animal House

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Il terreno su cui si cammina è impervio e scivoloso, l'antesignano di ogni Porky's o American Pie che siano mai stati concepiti non solo è uno dei film più genialmente demenziali che il cinema abbia saputo concepire nell'era recente, ma è pure il perno della programmazione serale della vigilia di Natale di Italia 1. Arriva subito dopo Una Poltrona per Due, che non è in questa lista solo per l'attenuante di andare in onda quando il primo piatto è stato appena messo a tavola e la distrazione è lecita. Animal House invece è un must, fa ridere chiunque trasversalmente e Belushi è morto troppo giovane perché non diventasse un mito.

Carlito's Way

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Per la serie "Gangster Movie", il film è probabilmente il meno noto tra i più noti film con Al Pacino. Sta dunque in un limbo, un'intersezione di insiemi tra l'essai e il pop: non è Scarface, ma non è neanche Il Mercante di Venezia. Questo, per quanto non sembri, si rivela un problema, perché molti si sentirebbero in diritto di non averlo mai visto, dunque di dichiararlo senza imbarazzo, apertamente. Appunto, si sentono in diritto di farlo fino a quando non lo fanno e vengono esposti immediatamente al pubblico ludibrio.

Toro Scatenato

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Per troppi anni i nostri ragazzi (detto con tono quirinalizio) hanno indossato cappellini e magliette idiote con su scritto "Jack La Motta", senza effettivamente sapere chi fosse il tizio che portava quel nome. Questa contraddizione in essere ha fatto sì che la pena da scontare in caso di non presa visione di Toro Scatenato, aumentasse vertiginosamente, senza scusante alcuna. Inoltre, si tratta di uno dei primi film, forse il primo in assoluto, a partire dal quale l'opinione pubblica ha cominciato a giudicare bravo un attore solo perché capace di dimagrire e ingrassare durante, prima o dopo le riprese di un film: visti i risultati degli ultimi anni, l'Academy starebbe pensando di istituire un premio Oscar speciale, sia maschile che femminile. Nel film di Scorsese in questione De Niro, oltre alla metamorfosi fisica, era ovviamente un mostro di bravura.

La Dolce Vita

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Poche storie, Fellini è Fellini. Ma state bene attenti, perché qualcuno di quelli che opporrà resistenza all'indispensabile visione, vi potrà dire ad esempio "A me Fellini non piace", mettendo carne al fuoco e orientando il discorso, per rimanere in campo italiano, sulla sua preferenza per il cinema di Antognoni (noto centrocampista della Fiorentina anni '80). E' un segnale di spia chiaro, evidente, che deve mettervi all'erta: quel tizio La Dolce Vita non l'ha mai visto e si fregia di conoscerlo per la sola nozione di cultura generale associata al film, quella dei paparazzi. Se almeno voi l'avete visto scavate, se non l'avete visto cercate di coglierlo in fallo sulla sola nozione di cultura generale associata al film, quella dei paparazzi.

Memento

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Si apre il capitolo "film davanti ai quali ti sei addormentato". Alcuni studiosi (un modo elegante per dire "io") ritengono che uno strumento di valutazione di un film possa essere l'entità di effetto soporifero che la pellicola è in grado di trasmettere allo spettatore. Poco importa se hai dormito solo mezz'ora la notte prima perché, senza rendertene conto, hai passato sei ore a vedere su Youtube tutti i video possibili e immaginabili dell'Ice Bucket Challange: se ti addormenti davanti a un film quel film non vale molto. E comunque, l'idea di rivederlo sapendo che conosci già quei venti minuti che hai visto prima di addormentarti, rende l'idea di rivederlo un'autentica fatica di Ercole. Sono affetti da questa caratteristica un po' tutti i film di Christopher Nolan, Batman compreso. Ma l'umanità sembra disconoscere chiunque abbia osato non vedere mai quel film in cui il tizio si scrive addosso le cose per ricordarsi cosa abbia fatto e poi… e poi, personalmente mi sono addormentato.

Un film qualsiasi di Woody Allen

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Al mondo esistono più film di Woody Allen che granelli di sabbia. E' per questo che, fatta eccezione per alcuni titoli imprescindibili come Provaci ancora, Sam, Io e Annie, Match Point, Zelig e forse altri 35, la restante parte sottostà ad un regime di semi impunità proprio perché non è fisicamente possibile aver visto tutto quello che il regista newyorkese ha prodotto nella sua carriera da regista. E' una scusa della quale ci si potrà servire per motivare una mancanza e, giusto per tirarsela un po', potrebbe tornarvi utile precisare, alla fine della frase: "Comunque io lo adoro più come clarinettista che come cineasta" (nel caso ricordatevi che il clarinetto è uno strumento a fiato).

L'ultimo capolavoro di Miyazaki

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"Hai visto che meraviglia l'ultimo cartone di Miyazaki? Quanta poesia, che bellezza assoluta". Miyazaki, per i più, non esiste davvero. Rappresenta una di quelle entità sovrannaturali, che non appartengono a questa realtà, oppure vivono in un bucolico luogo nelle terre d'oriente, lontano dai grattacieli, immerso nella natura, possibilmente in prossimità di una cascata. E si pensa, inoltre, che Miyazaki si serva del suo indirizzo mail, alimentato da una connessione internet che attiva con la forza del pensiero, solo per inviare a suoi fedelissimi conoscenti, il risultato dei suoi lavori da assemblare. Ciò detto, negli ultimi mesi il nome del premio Oscar e Leone d'Oro sembra essere diventato una valida alternativa a spread, anche nelle conversazioni tra coloro che, tra gli ultimi cartoni visti, annoverano al massimo Mila e Shiro. E' più facile sospettare che il vostro interlocutore non abbia mai visto un Miyazaki piuttosto che il contrario. Ma state attenti e cauti, dovesse trattarsi della seconda ipotesi, l'interlocutore impiegherà due secondi al massimo per capire che a non aver mai visto un Miayzaki siete voi, che state solo cercando di tirarvela.

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