I funerali di Carlo Vanzina a Roma, l’addio di amici e colleghi in Piazza della Repubblica
Nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma, in piazza della Repubblica, alle ore 11:00 sono stati celebrati celebrati i funerali di Carlo Vanzina, il regista e produttore morto a 67 anni domenica scorsa a causa di un tumore che da tempo lo affliggeva. "Era molto legato a questa città. Mi ha scritto un messaggio 3 giorni fa e mi ha detto non vedo l'ora di ridere ancora con te" ha dichiarato l'amico e collega di tanti cinepanettoni, Christian De Sica, entrando in Chiesa. "Lo accompagnamo in Paradiso" ha aggiunto Massimo Boldi, "Non dimenticherò la vita passata insieme".
L'arrivo di Silvio Berlusconi e dei grandi amici di sempre
Già dalle 9.45 di questa mattina una folla si è riunita intorno alla basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in Piazza della Repubblica, a Roma, per i funerali di Carlo Vanzina. La piazza è stata transennata e sono arrivati alla spicciolata tantissimi attori e registi per rendere omaggio al principe della commedia. Tra i molti volti dello spettacolo accorsi a dargli l'ultimo saluto: Carlo Verdone, Paolo Sorrentino, Pupi e Antonio Avati, Christian De Sica e Massimo Boldi. Tra i personaggi presenti, anche l'ex premier Silvio Berlusconi.
Carlo Verdone: Ci mancherà l'umiltà che l'ha reso un grande
Carlo Verdone, fermato dalle telecamere di Fanpage.it e dal capannello di giornalisti presenti, ha dichiarato, visibilmente provato: "Viene a mancare un grande amico, ma soprattutto una persona piena di cultura, piena di grandi qualità. Lo sapeva chi lo conosceva bene. Ci mancherà molto il suo stile sobrio ma tanto elegante e la sua generosità nell'ascoltare gli altri. Più di tutto, ci mancherà la sua umiltà, quella che lo ha reso sempre un grande". Poi, interpellato su quanto fosse a conoscenza del suo stato di salute precario e delle condizioni peggiorate nell'ultimo periodo, ha asserito di esserlo andato a trovare più volte, conoscendo bene la situazione.
Christian De Sica: Vanzina non era amato dall'intellighenzia
Christian De Sica, amico da una vita e celebre protagonista di tantissimi dei suoi cinepanettoni di successo, ha dichiarato: "Un grande amico e un grande regista, non è stato mai amato dall'intellighenzia, pur essendo stato molto più bravo di tanti altri autori che non hanno lasciato il segno. Per raccontare l'Italia degli anni 80 bisogna rivedere i film di Carlo Vanzina, perché la raccontano molto meglio di tanti altri". L'ultimo ricordo? "Che mi ha scritto fino a tre giorni fa per propormi un film".
Jerry Calà: Gli devo tutta la mia carriera
Arrivato in compagnia dell'amica di sempre ed ex compagna, Mara Venier, Jerry Calà si è fermato un attimo fuori la Chiesa per lasciare il suo ricordo: "Gli devo tutto per quanto riguarda la mia carriera nel cinema, Mara (Venier, ndr) lo sa. Sono senza parole perché se n'è andato soprattutto un grandissimo regista e un grande uomo, generoso, elegante e discreto. Una persona bellissima".
Le parole di Enrico Vanzina e di Silvio Berlusconi
Enrico Vanzina ha reso omaggio all'amato fratello, con cui ha costruito un sodalizio tra i più ricchi e longevi del cinema italiano, con poche e semplici parole: "Per chi fa spettacolo, lui non morirà mai". Addolorato anche il ricordo di Silvio Berlusconi: "È triste salutare un amico e un grande della nostra cultura e del nostro cinema". Negli ultimi anni, intensa è stata la collaborazione tra i Vanzina e Medusa, la società di distribuzione cinematografica del gruppo Mediaset.
Fiorello: Ecco la battuta più bella dei suoi film
Presente anche Fiorello, che ha descritto Vanzina come "Una bravissima persona". Il presentatore ha ammesso di aver amato tutti i film diretti dal regista: "La mia battuta preferita? ‘Anche sto Natale se lo semo levato dalle palle'".
Vincenzo Salemme: Un grande amico, io lo chiamavo ‘o scienziato
Altro volto ricorrente nel suo cinema, Vincenzo Salemme ha ricordato l'amicizia con Vanzina, un legame che andava oltre il sodalizio professionale: "I grandi artisti vengono sempre capiti. Siamo stati molto amici quindi il ricordo è sempre vivo ed è intimo, non aneddotico. La commedia italiana non cambierà perché resterà commedia, poi Carlo è stato certo un grande interprete per cui mancherà. Ma mancherà anche a me come amico e il genio, io lo chiamavo o' scienziato per quanta maestria aveva nel controllo della macchina cinematografica. Veramente un uomo molto competente".