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I funerali di Luca De Filippo, tanta commozione e una maschera di Pulcinella sulla bara

Il rito laico per salutare Luca De Filippo si è tenuto al teatro Argentina di Roma. A Raffaele La Capria e ad altri oratori scelti il compito di omaggiare a parole il noto attore scomparso prematuramente, mentre Nicola Piovani e Antonio Sinagra si sono occupati del dolce omaggio sonoro.
A cura di Eleonora D'Amore
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Non il classico funerale, bensì un rito laico per salutare l'ultima volta Luca De Filippo, morto a soli 67 anni. Il teatro Argentina è stato il luogo scelto per la cerimonia, mentre le commemorazioni, verbale e sonora, sono state affidate a Raffaele La Capria e Nicola Piovani, con la collaborazione di Antonio Sinagra. Tanti gli amici intervenuti, colleghi di scena o semplici personaggi famosi, che nel corso degli anni hanno avuto l'onore di conoscerlo. Una bellissima persona, ‘Luca' per tutti, così come lo era il padre ‘Eduardo'. Le manifestazioni di affetto sono state molte, così come i messaggi lasciati alla stampa in suo onore. "Luca mi ha fatto vivere momenti meravigliosi. E per questo lo ringrazio. Mi dispiace averlo perso, non era il momento, non è mai il momento. Ci mancherà", così ha esordito Vincenzo Salemme, raggiunto nel ricordo dall'amico e collega Maurizio Casagrande: "La cosa più drammatica è pensare che con Luca va via un pezzo di storia di Napoli. La storia bella di Napoli. La storia viva e vera della città. Ora dovremo trovare un nuovo portavoce di tutto questo".

Luciano De Crescenzo è stato tradito dalla commozione, nel dichiarare: "Io sono stato fortunato nella mia vita. Potevo nascere ovunque. Invece ho avuto la fortuna di nascere in Italia e soprattutto di nascere a Napoli. Ho visto Eduardo e l'ho conosciuto. Ora, però mi commuovo e non posso fare altro se non dare un ultimo saluto al padre e al figlio". Più presente a se stesso, ma non meno coinvolto, l'attore Christian De Sica, che l'aveva visto di recente e che ha appreso con grande dolore la notizia della sua improvvisa morte: "Ho visto Luca 20 giorni fa al teatro Augusteo. Dopo il suo spettacolo siamo andati a mangiare con Aurelio de Laurentiis. Era in forma. La sua è stata una morte che nessuno si aspettava. A Napoli, ricordo, le persone lo chiamavano Luca. Così come chiamavano suo padre Eduardo".

Tanta emozione in teatro quando hanno iniziato a riecheggiare le tante melodie scelte per il rito laico. Il momento in cui i presenti hanno ascoltato la voce di Luca De Filippo intenta a cantare un classico della canzone napoletana, "‘O Surdato ‘Nnammurato", è stato senza dubbio uno dei più commoventi.

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