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“I Minions e gli esperimenti nazisti”, la balla del web diventata una notizia

Un utente Facebook spagnolo, qualche settimana fa, non notava di architettare ad arte una bufala in merito ai Minions e a presunti legami con esperimenti Nazisti. Il problema è che la balla è diventata una notizia e lui stesso è stato costretto a smentirsi: “Nemmeno uno mi ha chiesto dati o informazioni in merito”.
A cura di Andrea Parrella
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Basta un post ben articolato su Facebook, oggi come oggi, per far credere le cose più improbabili alle persone che ti seguono. E non hai nemmeno bisogno di essere un tipo particolarmente influente sul web, per avere un effetto a catena che convinca i tuoi amici e follower a credere ad una balla spaziale, pensata ironicamente ma a quanto pare architettata in maniera così sapiente da diventare verità. E' accaduto questo a un utente di Facebook spagnolo, Luciano Gonzales, che nelle scorse settimane, sfruttando il confronto tra una foto di repertorio e un'altra dei Minions, celebri personaggi del cartone che sta sbancando ai botteghini di tutto il mondo, ha fatto in sostanza credere che tra i buffi personaggi del cartone e degli esperimenti nazisti applicati su bambini ebrei, ci fosse una relazione concreta. Il messaggio affermava questo:

Lo sapevate? ‘Minions’ (dal tedesco ‘minion’ => ‘schiavo) era il nome dato ai bambini ebrei, adottato da scienziati nazisti durante i loro esperimenti. I bambini ebrei vittime di esperimenti soffrivano, e visto che non parlavano tedesco, le uniche parole che pronunciavano erano suoni che facevano molto ridere i tedeschi

Il web, si sa, ha una strana propensione a credere a tutto, se non a molte cose e quindi, a poche ore di distanza, su Google erano schizzate le ricerche delle parole Minions e Nazisti connesse tra loro. A quel punto è stato proprio Gonzales a rendersi conto dell'indignazione che aveva generato involontariamente, offrendo spiegazioni e facendo intendere si trattasse di nient'altro che una balla. Ha usato lo stesso Facebook che aveva creato l'effetto domino per spiegarsi, in un lungo post in cui è stato anche critico e, oltre ad affermare l'assoluta falsità della questione, si è sorpreso di come non ci sia stato uno dei suoi contatti, in 24 ore, che si sia preso la briga di chiedergli informazioni nel merito per verificare l'attendibilità della notizia:

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