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I premi Goya premiano Monzòn, ma chi trionfa è Almodovar

i premi Goya, gli Oscar spagnoli, premiano Cella 211, in una serata che verrà ricordata però per la sorpresa Almodòvar.
A cura di Fanpage Admin
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L’edizione 2010 dei premi Goya, il più importante riconoscimento del cinema spagnolo, sarà ricordata negli annali per due motivi, più o meno cinematografici: il primo è la vittoria, anzi il trionfo di Cella 211, thriller carcerario duro e crudo che sarà nelle sale italiane dal 16 aprile, l’altro è lo spettacolare atto di riconciliazione tra Pedro Almodòvar e l’Academia de las Artes y las Ciencias Cinematográficas de España.

Andando per ordine bisogna segnalare il grande successo di un piccolo film come quello di Daniel Monzòn, che si è portato a casa 8 premi tra cui miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista, più una serie di premi minori, battendo avversari come Agora di Alejandro Amenàbar, film sulla vita della scienziata Ipazia uccisa dal fondamentalismo cristiano, che la chiesa vuole bloccare in Italia.

Ma la vera notizia, almeno per gli amanti del cinema iberico è stato il riavvicinamento del grande Pedro Almodòvar con i membri dell’Academia, colpevoli a dire del regista, di aver boicottato i suoi film (e in effetti l’ottimo Gli abbracci spezzati è stato candidato solo per la sceneggiatura e

Almodovar, Pedro

, senza vincere) e non ci poteva essere pace più sensazionale: Pedrito ha consegnato nella sorpresa generale il premio come miglior film, prendendosi la standing ovation e ringraziando il presidente dell’Academia Alex De La Iglesia per averlo convinto a partecipare alla serata. Resta solo da valutare se anche l’Academia ringrazierà Pedro, premiando il suo prossimo film.

Emanuele Rauco

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