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Il cinema compie 118 anni, grazie al genio dei fratelli Lumière

Il 28 dicembre 1895 veniva proiettato il primo film con un pubblico composto da 33 persone, mentre la stampa ignorò completamente l’evento.
A cura di Ciro Brandi
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La prima proiezione di un film è avvenuta il 28 dicembre 1895. Da allora sono passati ben 118 anni ma bisogna sempre ricordare che il merito è del genio e dell'intraprendenza di Auguste e Louis Lumière, figli dell’imprenditore e fotografo Antoine, che decisero di sfruttare l’invenzione della pellicola cinematografica, di George Eastman, nel 1885, per mettere a punto uno strumento in grado di catturare e riprodurre immagini e che fosse, al tempo stesso, sia camera da presa che proiettore. Il nome che gli fu dato fu “cinematographe” (dalle parole greche kinema = "movimento" e grapho = "descrivere"). Si arrivò così alla prima dimostrazione del suo funzionamento, che avvenne in forma ristretta alla Société d'Encouragement à l'Industrie Nationale di Parigi, nell'aprile del 1895. Otto mesi dopo, per il battesimo, si tenne la prima proiezione a pagamento e fu scelto il Salon Indien du Grand Café sul Boulevard des Capucines ma, nonostante la pubblicità data all'evento, si presentarono soltanto 33 persone, mentre la stampa ignorò completamente l'invito.

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La prima proiezione fu una sorta di documentario con 10 scene di vita reale, senza alcun filtro, come lo sketch comico “L’innaffiatore innaffiato” o “La colazione del bimbo”. Le poche persone presenti rimasero estasiate e il passaparola portò, in breve tempo, i due fratelli Lumière in giro per il mondo a presentare la loro invenzione. Tuttavia, gli storici attribuiscono una parte dell’invenzione a Thomas Edison e al suo kinetoscopio, inventato nel 1891 che, come il cinematografo dei fratelli Lumière, funzionava con lo stesso procedimento di animazione delle immagini che scorrevano in rapida sequenza, ma Edison non riuscì a proiettare il suo  lavoro. Dopo la presentazione del macchinario, i Lumière vendettero numerosi apparecchi, che vennero portati in giro per il mondo creando la nuova professione dei "cinematografisti", eredi degli ambulanti che vendevano stampe nell'Europa del XVII e XVIII secolo. Stranamente, i due fratelli ritenevano il cinema un'invenzione senza futuro, poiché pensavano che presto il pubblico si sarebbe stufato dello spettacolo del movimento, per questo motivo decisero presto di occuparsi d'altro, spostando la loro attenzione sulla fotografia a colori. Ebbene, 118 anni dopo, possiamo dire che gli sbagliavano clamorosamente e che la loro invenzione ci fa sognare ancora oggi.

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