Il discorso di Paolo Sorrentino a Venezia: scherza su Toni Servillo e si commuove sul palco
Il festival del Cinema di Venezia ha incoronato L'Evénement, il film di Audrey Diwan che ha conquistato il Leone d'oro di Venezia 78 assegnato dalla giuria presieduta da Bong Joon Ho e composta da Saverio Costanzo, Virginie Efira, Cynthia Erivo, Sarah Gadon, Alexander Nanau e Chloé Zhao. Ma nella giornata finale della rassegna cinematografica uno dei protagonisti assoluti è stato Paolo Sorrentino, il regista che con "La mano di dio" si è aggiudicato il Leone d'argento – Gran premio speciale. Nel ritirare il Premio Sorrentino ha ringraziato tutti quelli che hanno permesso questa vittoria, ma è riuscito anche a ridere, far ridere ed emozionarsi.
L'ironia su Toni Servillo
"Dovete avere un po' di pazienza perché sono leggermente emozionato – ha detto davanti al pubblico in sala, cominciando il discorso di ringraziamento -. Anche io devo ringraziare un po' di persone, devo ringraziare la squadra di Netflix, che sono meravigliosi e inspiegabilmente mi vogliono bene, poi volevo ringraziare i miei amici, i produttore Lorenzo Mieli e Andrea Scrosati e la troupe che è stata eccezionale e mi ha aiutato moltissimo in un film non facile, così come gli attori, tutti i personaggi del film, i miei genitori e i miei fratelli, Maradona. Poi volevo ringraziare mia moglie Daniela che sono vent'anni e passa che mi sopporta e che mi vuole bene, i miei figli, Anna e Carlo" ha detto il regista, parlando del film con cui ha ripercorso la propria giovinezza, segnata indissolubilmente dall'arrivo di Diego Armando Maradona a Napoli. Dopo tutti i ringraziamenti, Sorrentino ha voluto a modo suo ringraziare anche Toni Servillo, scherzando su chi critica la scelta perenne dell'attore: "Poi ogni tanto qualcuno un po' antipatico dice: ‘Ma tu perché fai un altro film con Toni Servillo, e io ora posso dirgli guardate dove sono arrivato a facendo i film con Toni Servillo.
L'emozione sul palco
Dopo le risate in sala per la battuta, sono arrivate le lacrime, l'emozione che Sorrentino ha provato ringraziando il suo produttore Nicola Giuliano: "Devo ringraziare quelli che mi hanno accolto da ragazzo, Antonio Capuano e Umberto Contarello, ma soprattutto il mio primo produttore e il mio più caro amico Nicola Giuliano" ha detto, femrandosi con la voce rotta e le lacrime agli occhi. Infine il regista ha voluto parlare di "due scene che nel film non ci sono: un sogno che non ho fatto, un ometto di 1,60 metri su un campo di calcio che vi ringrazia, e che si chiama Maradona e che ci crediate o no questo è il più grande premio che voi possiate ottenere, che Maradona vi ringrazia. E poi, nel giorno del funerale dei miei genitori il preside della mia scuola mandò solo una rappresentanza di quattro compagni di classe e non tutta la classe e io ci rimasi malissimo, però questo non ha più importanza perché oggi è venuta tutta la classe, che siete voi. Grazie"