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“Il figlio di Hamas – The Green Prince”, la spia israeliana diventata cristiana

Mosab Hassan Yousef , figlio di dello sceicco Hassan Yousef, uno dei membri fondatori di Hamas, ci racconta la sua fenomenale storia, partendo dall’infanzia caratterizzata dalla convinzione che l’Occidente volesse distruggere l’Islam, fino ai 10 anni da spia per i servizi segreti israeliani e alla conversione al cristianesimo.
A cura di Ciro Brandi
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Nelle nostre sale sta per arrivare un docufilm che catalizzerà la vostra attenzione fin dal primo minuto. Il titolo è “Il figlio di Hamas – The Green Prince” ed è scritto e diretto da Nadav Schirman. La pellicola, basata sul best-seller “Figlio di Hamas”, scritto da Mosab Hassan Yousef – edito in Italia da Gremese – è incentrata proprio sulla storia di Mosab, figlio maggiore dello sceicco Hassan Yousef, uno dei membri fondatori di Hamas. Cresciuto in Palestina, da adolescente Mosab Hassan Yousef sviluppa un'avversione nei confronti di Israele, che lo porterà anche in prigione. Colpito dalla brutalità di Hamas e spinto dalla repulsione per i metodi del gruppo,  in particolare dagli attentati kamikaze, Mosab si convertirà e inizierà a vedere in Hamas un problema, non una soluzione. In seguito, l’uomo verrà reclutato dallo Shin Bet – il servizio di sicurezza interna d'Israele – col nome in codice di "Green Prince", e per 10 anni, dal 1997 al 2007, sarà la spia dall'interno l'élite di Hamas, rischiando la vita tutti i giorni.

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I 10 anni vissuti da Green Prince, tra terrore, inganni e scelte atroci

Nei 10 anni vissuti da “Green Prince”, Mosab ci mostra tutti il terrore, gli inganni, le scelte atroci e anche alcuni aspetti nascosti che ci faranno aprire gli occhi sul conflitto israelo-palestinese. Attraverso testimonianze dirette e sequenze ricche di materiali d’archivio, l’uomo ci porterà nel suo viaggio interiore, quel viaggio che parte da un’infanzia in cui credeva che gli Stati Uniti e l’Occidente volessero distruggere l’Islam e il mondo musulmano, fino al momento in cui si accorse che qualcosa non andava, assistendo a violenze e torture inaudite che l’Islam non contemplava assolutamente. Fu nel 1999 che avvenne la sua conversione. Un missionario gli regalò una Bibbia, invitandolo ad un corso di studi. Mosab accettò, anche se non convinto al 100%, però l’illuminazione fu dettata dalla frase “ama il tuo nemico”. Da allora, fu affascinato dalla figura di Gesù come maestro e nel 2005 si battezzò, in segreto, a Tel Aviv. Due anni dopo lascia i servizi segreti israeliani, convinto che l’amore e il perdono sono le uniche armi che possono riportare la pace. Il documentario sarà nelle nostre sale a partire dal prossimo 23 aprile.

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