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Il film biblico “Noah” con Russell Crowe bandito nei paesi arabi

“Contraddice i precetti islamici”, questa la motivazione secondo la quale Qatar, Kuwait ed Emirati Arabi (probabilmente ne seguiranno altri) hanno deciso di bandire il film con protagonista Russell Crowe.
A cura di A. P.
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Si annunciava come uno dei film più discussi della stagione, se non altro per la portata del budget messo in campo per realizzarlo, e adesso è indubbio che il vociare intorno al kolossal "Noah", diretto da a Darren Aronofsky e interpretato da Russell Crowe, Emma Watson e Anthony Hopokins, avrà ancora una maggiore eco dopo la decisione di alcuni paesi arabi di bandirlo perché accusato di mancanza di rispetto nei confronti dei precetti del Corano: il film non verrà proiettato in Qatar, Barhein ed Emirati Arabi Uniti: Questo perché la figura biblica di Noè, contemplata anche dal Corano, verrebbe appunto riportata nella pellicola in maniera tale da non rispettare la vulgata islamica. Ol tre ai tre Stati, che hanno già comunicato ufficialmente la loro decisione, ci sono anche tutti gli altri appartenenti alla comunità la cui decisione in merito si attende.

La fatwa è stata annunciata da parte di Al Azhar, l'influente istituzione egiziana che veicola pesantemente tutto il pensiero islamico, influenzando anche università e moschee e ritiene che il film, nello specifico "provochi il sentimento dei credenti ed è dunque vietato per le leggi dell'Islam". Il film, costato 130 milioni di dollari (75 milioni di sterline), il cui ruolo da protagonista affidato a Crowe era stato inizialmente proposto a Bale, solleverà sicuramente molte polemiche sin dal principio della sua circolazione nelle sale, al punto che anche la conservative National Religious Broadcasters ha preso leggermente le distanze sottolineando come il film sia il frutto di una rivisitazione e una rilettura personale da parte degli sceneggiatori.

D'altronde le polemiche tra il mondo islamico e quello occidentale non sono articolo inedito, visto che già in passato ci furono reazioni infuriate per la celebre vignetta della rivista danese che riportava una raffigurazione di Maometto (strettamente vietata dal Corano), oppure, procedendo ancora a ritroso, il mare di polemiche scatenate dall'opera di Mel Gibson inerente la Passione di Cristo, che oltre ai fedeli al Corano fece infuriare pure le Confessioni cattoliche più conservatrici. E in questa strada va anche il tentativo di promozione del film su Twitter da parte del protagonista Russell Crowe, che ha più volte invitato il Papa a vedere Noah.

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