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Il fumo nuoce gravemente al cinema: basta cattivi esempi [FOTO]

L’impegno di evitare scene di fumo all’interno dei film va avanti con sempre maggiore convinzione. Gli esperti ne sono sicuri: mostrare questo genere di contenuti non è di buon esempio per i ragazzi.
A cura di Susanna Picone
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Il primo piano dell'attrice con in mano una sigaretta.

Cancellare le sigarette dal cinema: questo l’impegno preso ormai già da un po’ di tempo da diversi esponenti dell’industria cinematografica e da uno studio di ricercatori britannici dell’Università di Nottingham che ha sottolineato come le “bionde” compaiano prepotentemente in 7 film su 10. Oltre la metà di questi film, come se non bastasse, non è vietato ai minori di 15 anni ed è visibile per il 92% agli under 18.

Se le star hollywoodiane dei tempi d’oro, pensiamo a Gary Cooper, a Clark Cable e a John Wayne solo per citarne alcuni, furono coinvolte per decenni in forme di promozione pubblicitaria del fumo e quasi legittimati per questo, oggi ci sono attori come Hugh Grant o Renée Zellweger, rispettivi protagonisti di due film contro i quali più si punta il dito perché visti come “cattivi esempi” (“About a Boy” del 2002 e “Il diario di Bridget Jones” del 2001, due campioni di incasso nei quali la sigaretta appare innumerevoli volte). All’immagine di questa nuova generazione di attori si chiede oggi di non associare più la sigaretta.

Lo studio inglese è finalizzato a proteggere gli utenti dei film in questione, soprattutto quando si tratta di giovanissimi, da un’esposizione che viene giudicata chiaramente pericolosa. La sigaretta tra le dita del “divo” contribuisce a diffondere uno stile di vita (lo spettatore tende ad imitare ed emulare il suo attore preferito) senz’altro dannoso e per questo motivo deve essere bannata. Siamo tutti consapevoli dei problemi derivanti dal fumo, sia attivo che passivo e fare in modo che questa pratica scompaia dalle pellicole cinematografiche aiuterebbe la gente a capire che una società e una “vita da sogno” come quella degli attori famosi è possibile anche senza fumo.

Sulla stessa linea si sta muovendo ultimamente anche il cinema orientale, il governo di Pechino ha infatti invitato i registi ad evitare o almeno a rendere quanto più brevi possibili le scene che mostrano gli attori alle prese con una sigaretta. I tanto amati protagonisti del grande schermo potranno insomma anche essere crudeli o immersi nelle storie più becere ma dovranno essere bravi a manifestarlo solo con la loro capacità attoriale mettendo finalmente da parte il fascino della “bionda”.

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