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Il Governo tedesco si rivolge a Teheran in favore del regista Jafar Panahi

È stata la stessa Angela Merkel attraverso le parole del proprio portavoce ad appellarsi alle autorità iraniane affinchè sia rilasciato al regista Jafar Panahi il visto per recarsi in Germania in occasione della presentazione di “Closed Curtain”
A cura di Aureliano Verità
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Jafar Panahi 1

Il governo tedesco rappresentato dalla cancelliera Angela Merkel si è rivolto alle massime autorità dell'Iran affinchè sia concesso al regista Jafar Panahi il visto necessario per recarsi in Germania in occasione della premiere del suo film dal titolo “Closed Curtain”, che sarà presentato alla Berlinale in corso in questi giorni. È la prima volta che la Germania si rivolge ufficialmente a un altro Governo, in questo caso quello iraniano, per chiedere la liberazione di un uomo. Ma quello di Panahi è un caso che smuove l'opinione pubblica da molto tempo oramai. Vincitore del Leone D'Oro al Festival di Venezia del 2000 con “Il cerchio”, un film corale sulla storia di otto donne incarcerate nell'Iran contemporaneo, è stato arrestato il 2 marzo de 2010 per la partecipazione ai movimenti di protesta contro il regime iraniano.

Proprio grazie alla grande mobilitazione delle organizzazioni a difesa dei diritti umani e del mondo del cinema a livello internazionale, venne rilasciato su cauzione il 24 maggio dello stesso anno ma il 20 dicembre 2010 venne definitivamente condannato a 6 anni di reclusione. Non è tutto gli è stata preclusa infatti la possibilità di dirigere, scrivere e produrre film, viaggiare e rilasciare interviste sia all'estero che all'interno dell'Iran per 20 anni. Un film, girato clandestinamente quindi “Closed Curtain” metafora della prigionia del regista condannato al silenzio, a favore del quale si è speso il Governo tedesco attraverso le parole del portavoce di Merkel, Steffen Seibert:

Facciamo appello al governo iraniano, affinchè permetta a Jafar Panahi di lasciare il Paese

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