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Il maestro Damiano Damiani compie 90 anni

Il 23 luglio del 1922 nasceva uno dei pilastri del cinema italiano, autore di capolavori come “Il giorno della civetta”, “Pizza connection”, “L’inchiesta” e dei seguitissimi sceneggiati televisivi, “La Piovra” e “Il treno per Lenin”. Tanti auguri!
A cura di Ciro Brandi
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Damiano Damiani

Il grande regista Damiano Damiani oggi, 23 luglio, compie 90 anni. Le sue pellicole sono ricche di vita reale, violenza sopita, gente comune che sogna la fuga, gesta politiche di dubbio valore, fino all’horror. La sua filmografia spazia attraverso tutti i generi. Eppure il maestro inizia a studiare prima pittura a Brera, e solo nel 1946 decide di trasferirsi a Roma, dove ben presto diventa sceneggiatore. Riesce ad inserirsi, successivamente, tra i grandi registi italiani del neorealismo, affrontando temi sociali, politici e civili senza alcun tipo di filtro. L’esordio avviene nel 1947 con il documentario La banda d’Affori” e, dopo uno stop abbastanza lungo, dal 1960 al 1962 da vita alla trilogia psicologica “Il rossetto”, “Il sicario” e “L’isola di Arturo”.

Il giorno della civetta

Nella seconda metà degli anni Sessanta diventa il maggiore esponente del cinema di denuncia con pellicole come “Quien Sabe” (1967), “Il giorno della civetta”, tratto dal romanzo di Sciascia con Claudia Cardinale e Franco Nero, “Confessioni di un commissario di Polizia al Procuratore della Repubblica”(1971) e “Perché si uccide un magistrato”(1974), dirigendo i maggiori attori dell’epoca quali Giuliano Gemma, Gian Maria Volonté e Martin Balsam. Nel 1982 si concede un tocco horror con il film “Amityville Possession” (1982), di cui è stato girato un remake, nel 2005, con Ryan Reynolds. I suoi film migliori, secondo la critica, sono: “Pizza connection” del 1985, con Michele Placido e Simona Cavallari, vincitore dell’Orso d’Argento a Berlino, e “L’inchiesta”, del 1987, con Harvey Keitel. Il primo racconta la storia di un killer mafioso palermitano a New York che deve tornare in Sicilia per uccidere un magistrato scomodo, mentre nel secondo uno straordinario Keitel è Pilato, indagato da un funzionario dell’Imperatore, dopo la scomparsa del cadavere di Gesù.

Michele Placido

Damiani è anche un apprezzatissimo regista televisivo. Infatti c’è lui dietro ai grandi successi di sceneggiati come “La piovra”(1984), sempre con Michele Placido, e “Il treno di Lenin”(1988), con Ben Kingsley, Leslie Caron, Dominique Sanda e Paolo Bonacelli. Qualche insuccesso nella sua lunga carriera, purtroppo c’è ed è stato veramente un passo falso. Parliamo ovviamente di “Alex l’Ariete”, con Alberto Tomba e Michelle Hunziker. Da dimenticare. Tuttavia, nel 1999 è ritornato in tv con la seguitissima serie drammatica “Ama il tuo nemico”, lavorando con attori bravissimi come Andrea Di Stefano, Cecilia Dazzi, Massimo Ranieri, Massimo Poggio, Nino D’Angelo, Franco Castellano e Claudio Santamaria. Il suo ultimo film, invece, risale al 2002, ed è la commedia grottesca “Assassini dei giorni di festa”, con Carmen Maura e Agnese Nano. Noi gli auguriamo altri cento di questi giorni!

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