Il maestro Francesco Rosi porta a casa il Leone d’Oro alla carriera
Quest’anno il Leone d’Oro alla carriera è stato assegnato al grande regista napoletano Francesco Rosi. 90 anni il prossimo novembre, Rosi ha ricevuto il premio direttamente dalle mani di Giuseppe Tornatore, il quale ha dichiarato subito dopo che in un momento difficile della storia del nostro Paese, assegnare il Leone d’Oro a Rosi assume un significato molto particolare, dato che il suo cinema è ancora attuale, lascia sempre il segno per la forza, il coraggio, lo sguardo con cui ha raccontato la storia dell’Italia, per il rigore e la coerenza che hanno ispirato svariati registi, italiani e internazionali. Una standing ovation ha accompagnato la proiezione al Festival di una delle sue pellicole più famose, “Il caso Mattei” e, con un breve filmato d’immagini di film di Rosi, ha voluto esserci anche Martin Scorsese, che ha affermato di essersi sempre sentito “nutrito e arricchito” dai film del nostro regista.
Il maestro Rosi ha ricevuto il premio confessando di essere emozionatissimo, e per lui è strano, visto che non si emoziona facilmente, poi ha aggiunto che anche se per l’Italia, e per il mondo, è un momento difficile, bisogna andare avanti, cercando di aderire alla ricerca di tanti spiriti nobili. Parole importanti, che hanno colpito anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano, il quale ha inviato un telegramma al Lido dimostrando ammirazione per l’artista, suo grande amico, e all’uomo che ha dato una grande contributo alla storia del cinema mondiale, soprattutto con i suoi film-inchiesta. Meritatissimo quindi, più che mai, questo riconoscimento ad un regista che, in tempi non sospetti, ha detto: “Il cinema è conoscenza e comunicazione, per la sua funzione di testimonianza e grazie all’incredibile rapporto che è in grado di stabilire con il pubblico. Non si può chiedere di più a un film”. Gli dedichiamo, anche noi, una piccola standing ovation.