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Il mondo del cinema risponde al decreto: “La chiusura delle sale è ingiustificata”

Gianni Amelio, Pupi Avati, Marco Be e cento autori e le associazioni più importanti – ANAC, Casa del Cinema di Roma, i sindacati, AFIC – firmano una lettera al ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini dopo la disposizione della chiusura totale di cinema, teatri e sale da concerto fino al 24 novembre.
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Gianni Amelio, Pupi Avati, Marco Be e cento autori e le associazioni più importanti – ANAC, Casa del Cinema di Roma, i sindacati, AFIC – firmano una lettera al ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini dopo la disposizione della chiusura totale di cinema, teatri e sale da concerto fino al 24 novembre.

Il contenuto della lettera

"Signor Ministro, la decisione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte e del governo di procedere fino a tutto il mese di novembre alla chiusura di cinema, teatri e sale da concerto ci lascia attoniti, sorpresi e fortemente critici pur conoscendo il suo impegno a favore della cultura e dei lavoratori dello spettacolo. Nell'attuale situazione sanitaria – proseguono -, di cui siamo ben consapevoli come cittadini e operatori del nostro settore, capiamo che la salute è un bene primario da tutelare ad ogni costo. Sappiamo però altrettanto bene che la cultura è un bene altrettanto primario e che azzerarne oggi una parte fondamentale come quella dello spettacolo è un'azione a nostro avviso priva di logica e utilità. È comprovato infatti che tra le attività di socializzazione, grazie proprio ai severi protocolli sanitari che dallo scorso maggio regolano le proiezioni e gli spettacoli, Cinema e Teatri sono i luoghi più sicuri, dove non si sono registrati casi di contagio. Lo testimoniano i dati forniti ancora di recente dall'Agis, le centinaia di proiezioni svoltesi in sicurezza alla Mostra del cinema di Venezia e ancora, proprio in questi giorni, che hanno coinciso con una preoccupante crescita di nuovi contagi, alla Festa del Cinema di Roma dove non sono stati registrati focolai. Addirittura la chiusura sarà a nostro parere controproducente perché l'eliminazione degli unici presidi di socialità sicuri, alternativi alla movida di strada e alla convivialità dei locali di ristorazione, comporterebbe il disorientamento di quella parte della popolazione che è meglio sta reagendo alla crisi pandemica".

Il tweet di Dario Franceschini

Su Twitter, il ministro Dario Franceschini ha commentato: "Un dolore la chiusura di teatri e cinema. Ma oggi la priorità assoluta è tutelare la vita e la salute di tutti, con ogni misura possibile. Lavoreremo perché la chiusura sia più breve possibile e come e più dei mesi passati sosterremo le imprese e i lavoratori della cultura". 

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