Il regista premio Oscar di Parasite Bong Joon-ho: “Vorrei incontrare Gianni Morandi”
Bong Joon-ho è il regista coreano premio Oscar per Parasite, che quest'anno è stato convocato come Presidente di giuria alla Mostra del Cinema di Venezia 2021. Insieme agli altri membri Saverio Costanzo, Virginie Efira, Cynthia Erivo, Sarah Gadon, Alexander Nanau e Chloé Zhao, regista premio Oscar per Nomadland, Bong Joon-ho si troverà a giudicare i film in concorso e, in una delle prime conferenze stampa ha già manifestato la sua ammirazione per il cinema italiano. Non solo, anche per la musica leggera, con la quale ha un legame viscerale.
"In ginocchio da te" di Gianni Morandi nel film Parasite
"Ora che sono in Italia vorrei incontrare Gianni Morandi". Così il regista coreano in una delle prime conferenze stampa della Mostra del cinema di Venezia spiazza e fa sorridere la stampa. Eppure non c'è da sorprendersi visto che Bong Joon-ho aveva scelto di far sentire la classicissima "In ginocchio da te" di Gianni Morandi nel suo Parasite per il quale nel 2020 è stato premiato con il premio Oscar. "Mio padre era un grande fan della canzone italiana anni Sessanta e di Morandi", spiega il regista in conferenza stampa, "Mio padre è morto lo scorso anno e io che non ho mai incontrato Morandi, vorrei tanto farlo". Chissà che la notizia non giunga all'orecchio di Morandi che, intervistato da Fanpage.it, aveva espresso il desiderio di incontrare il regista: "Mi piacerebbe molto conoscerlo e magari, chissà, se mi invitasse in Corea a fare un concerto ci andrei volentieri". Il cantante si era detto sorpreso ma onorato della sua scelta:
Mi sorprende ed è bellissimo, oltre al fatto che questa canzone io l'abbia incisa quando avevo 19 anni. Ha un sapore particolare perché dietro c'è anche l'arrangiamento di Ennio Morricone e questa cosa è notevole, nel senso che il regista avrà anche avuto sensazione di questo suono particolare.
Cosa pensa Bong Joon-ho del cinema italiano
"Ci aspettiamo di vedere film bellissimi", preannuncia il regista coreano che presiede la giuria. Ripone grande fiducia nel cinema italiano, che quest'anno, al Lido di Venezia, partecipa con cinque titoli in gara per il Leone d'oro (È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, Il buco di Michelangelo Frammartino, Qui rido io di Mario Martone, Freaks Out di Gabriele Mainetti e America Latina di Fabio e Damiano D'Innocenzo). "Bello vedere il cinema italiano attraverso le nuove generazioni, io sono un grande fan di Alice Rohrwacher, ho visto il suo Corpo celeste dieci anni fa e ne sono stato colpito", racconta il regista coreano. "Sono molto emozionato di vedere i film italiani, il cinema italiano ha una storia lunga qui ne raccontiamo solo una pagina ma è bello vedere tanti nuovi registi italiani".