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Il ritorno di Scialpi è apocalittico nel corto “2040” (VIDEO)

La crisi economica porterà i Governi e il Vaticano a siglare un accordo per rendere l’umanità sterile. Parte da qui il distopico futuro di “2040”, un corto con Scialpi nei panni del luciferino “Signor G.”, un ex artista che per vivere si reinventa falsario.
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Corre l'anno 2040, l'umanità non è più come la conosciamo dopo che, nel settembre 2019, per far fronte all'incremento demografico, alla carenza di lavoro e di beni primari essenziali, gli Stati hanno modificato e riprodotto la genetica dell'essere umano rendendolo sterile, grazie ad un accordo omicida tra i Governi e il Vaticano. Nasce con queste premesse il corto apocalittico "2040" per la regia dell'esordiente Luca Cuomo e con Carmine Pasquariello, Walter Lippa e la partecipazione di Giovanni Scialpi. Il cantante icona degli anni '80 veste i panni del "Signor G.", un cantante decaduto che si reinventa falsario negli anni della crisi mondiale e che dovrà aiutare Carlo Berti (Carmine Pasquariello) a scappare dall'Italia verso la Spagna, unico paese rimasto "libero".

Carmine Pasquariello, sceneggiatore ed interprete del corto, ai nostri microfoni racconta come è nato il progetto "2040":

L'idea nasce per caso, eravamo al compleanno di un amico. Si parlava di precariato, pensai "trent'anni senza un posto fisso, non si bisognerebbe neanche compierli". Così fui spinto dal regista ed amico Luca Cuomo a partecipare al Mitreo Film Festival 2012, dove vinco come migliore sceneggiatura. Da lì è partita la produzione del corto, con il supporto sin da subito di Scialpi, col quale avevo già lavorato già in "Rodolfo Valentino", il musical per la regia di Enrico Maria Lamanna.

Distopico e angosciante, "2040" è tutto quello che nel nostro futuro non vorremmo vedere mai.

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