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“Il terzo tempo”: il rugby contro la violenza

Il terzo tempo, opera prima del regista Enrico Maria Artale, è stato presentato oggi nella sezione orizzonti di Venezia 70.
A cura di Simone Petrella
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Opera prima di un regista classe '84 diplomato al centro sperimentale di cinematografia, vincitore del nastro d'argento per la sezione cortometraggi nel 2012; Enrico nel 2009 si avvicina per la prima volta al rugby, tema centrale del film, quando gira un documentario dedicato alla squadra di rugby dell'Aquila dopo che il terremoto distrusse la città.

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Il terzo tempo, girato a Frascati, racconta la storia di Samuel, ragazzo "difficile" che nonostante la giovane età ha già trascorso diversi anni in carcere. Il suo assistente sociale, Vincenzo, allena una squadra locale di rugby e così lentamente usa lo sport per stimolare la parte migliore del giovane. Non è il primo film italiano che utilizza il rubgy come cardine del racconto, e non è un caso. Parliamo infatti di uno sport in cui all'estremo sforzo fisico si affianca una grande lealtà, un forte spirito di gruppo e soprattutto una filosofia secondo cui, per avanzare sul campo, bisogna passare la palla all'indietro.

I protagonisti del film sono coetanei del regista, Lorenzo Richelmy, che interpreta Samuele, ha studiato presso il Centro Sperimentale di Cinematografia negli stessi anni di Enrico. Il film è stato co-prodotto da Aurelio e Luigi de Laurentiis e il regista sta già lavorando su nuovi soggetti alla ricerca del suo prossimo progetto.

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