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Il Torino Film Festival sarà online, gli organizzatori: “Abbiamo deciso di reinventarci”

Anche gli organizzatori del Torino Film Festival cercano di far fronte alla necessità di ripensare alla realizzazione della kermesse. Le date ufficiali, previste nella settimana dal 20 al 28 novembre non sono state cambiate, a modificarsi sarà la fruizione dei contenuti proposti durante la rassegna. L’idea è quella di creare un “articolato progetto culturale per il web” a cui si affianchi, laddove possibile, la visione in sala dei film.
A cura di Ilaria Costabile
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Una delle grandi domande che l'industria cinematografica si è posta in questi mesi, di emergenza riguarda la necessità di elaborare nuovi piani di fruizione dei contenuti in attesa della riapertura delle sale, problematica che interessa anche i numerosi festival di settore organizzati sul territorio italiano. Se la Mostra del Cinema di Venezia continua a lavorare per realizzare la kermesse, anche gli organizzatori del Torino Film Festival, altra rassegna di rilievo nel settore, non sono da meno e ai microfoni della trasmissione radiofonica di Rai Radio3, Hollywood Party, hanno svelato quali saranno le novità che ne interessano la realizzazione.

Il nuovo Torino Film Festival

"La prossima edizione del Torino Film Festival sarà online. Non una semplice trasposizione, ma un articolato progetto culturale per il web. Di fronte all'alternativa di farlo saltare per gli enormi problemi del momento, abbiamo deciso di reinventarci, ponendoci come massima preoccupazione il rispetto del lavoro dei produttori, dei distributori e degli esercenti che vogliamo promuovere. Le sezioni saranno rafforzate e semplificate ed è stato ridotto il numero dei film" questo è quanto ha dichiarato Stefano Francia Di Celle, direttore del Torino Film Festival che, quest'anno, si sarebbe dovuto svolgere nella settimana dal 20 al 28 novembre 2020. Stando alle dichiarazioni degli organizzatori sembra, quindi, che le date restino invariate, a cambiare sarà la modalità di fruizione dei contenuti proposti in rassegna, dal momento che sarà necessario garantire la sicurezza di pubblico e addetti ai lavori, rispettando il distanziamento sociale. Il presidente continua, rispondendo alle domande di Steve Della Casa e Alessandro Boschi, i conduttori della nota trasmissione radiofonica dedicata interamente al cinema, spiegando: "Inoltre rafforzeremo la vocazione del festival per la creatività giovanile con il ritorno della sezione di cortometraggi internazionali impreziosita dal Premio Rai Cinema Channel. La speranza di riuscire a tornare in sala al più presto è fortissima e se così sarà faremo proficuamente coesistere le due opportunità in un progetto di svolta."

La speranza di tornare nelle sale

Non sono mancante le considerazioni del presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino, una delle più note strutture dedicate all'industria cinematografica, e infatti anche Enzo Ghigo interviene paventando le possibili alternative nell'eventualità in cui si potesse usufruire delle sale: 

Per il Museo Nazionale del Cinema è una sfida veicolare il Torino Film Festival con un meccanismo nuovo, con la speranza forte di poter ritornare in sala, è la cosa a cui si tiene di più, perché solo lì le pellicole creano quel pathos particolare, è lì che il miracolo del cinema si compie. Nel caso riuscissimo ad avere i cinema aperti, la nostra idea è di coinvolgere un alto numero di sale cittadine, oltre una decina, per fare un festival diffuso sul territorio.  

Il Museo Nazionale del Cinema impegnato culturalmente sul territorio

A loro si aggiunge, poi, anche il direttore del Museo Nazionale del Cinema, Domenico De Gaetano, che sottolinea l'importanza di non demordere in un momento difficile come questo, poiché il cinema rappresenta da sempre uno dei settori più prolifici non solo dal punto di vista culturale, ma anche in termini di indotto economico. Inoltre, nonostante il Piemonte sia stata tra le regioni più colpite dal virus, la necessità di non fermarsi è dettata anche da un sentimento di rinascita e progettualità:

Il Museo Nazionale del Cinema non può fermarsi anche in un momento difficile e pieno di incognite come questo, ha un dovere morale e culturale sia nei confronti degli enti che lo sostengono sia nei confronti del pubblico che in questi anni ha creduto in noi. Per questo motivo ci siamo da subito attivati per valutare tutte le opzioni, non solo per il TFF, ma anche per gli altri festival, il Cinema Massimo e il museo alla Mole. Una progettualità che portiamo avanti in sinergia con le istituzioni del territorio e in coordinamento con il mondo culturale piemontese

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