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In Pierre Pierre, Jim Carrey ruba la Gioconda per scappare dai genitori

Il poliedrico Jim Carrey, dopo l’ottimo successo della spassosa e divertente pellicola “I Pinguini di Mr. Popper”, si prepara a girare una “strana” commedia noir, intitolata “Pierre Pierre”. L’attore arriverà a rubare la Gioconda di Leonardo pur d’intascare i soldi necessari per abbandonare la casa dei genitori.
A cura di Ciro Brandi
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Il poliedrico Jim Carrey, dopo l’ottimo successo della spassosa e divertente pellicola “I Pinguini di Mr. Popper”, si prepara a girare una “strana” commedia noir, intitolata “Pierre Pierre”. Esattamente cinque anni fa, lo script del film in questione era stato inserito nella Black List delle migliori sceneggiature non prodotte nel corso dell’anno, ma finalmente sembra che le riprese inizieranno a giugno, in Germania, per poi approdare sugli schermi di tutto il mondo nel corso del 2013. La sceneggiatura è stata scritta da Edwin Cannistraci e Frederick Seton. In un primo momento, la regia era stata affidata a Jason Reitman, sostituito poi da Larry Charles, collaboratore dell’attore Sacha Baron Cohen, con all’attivo le pellicole “Borat”, “Bruno” e il prossimo “The Dictator”.

In “Pierre Pierre”, Jim Carrey sarà un francese dai modi sgradevoli e bizzarri. Fumatore, nichilista volgare nei modi e sboccato nel linguaggio, l’uomo verrà incaricato di trasportare la famosa Gioconda di Leonardo Da Vinci, dopo aver attuato il clamoroso furto, da Parigi a Londra, incarico subito accettato dal personaggio in questione anche come scusa per poter finalmente abbandonare la casa dei propri genitori, una volta intascati i soldi. Ci si aspetta molto da questa curiosa pellicola, dato che il budget iniziale di 20 milioni di dollari, è stato portato, dai produttori della Mandalay Visione e Escape Artists, a quasi 35 milioni. Speriamo solo che le aspettative non vengano deluse e che Carrey possa tornare ad essere l’attore brillante ed eclettico dei tempi di “The Mask”, “Bugiardo Bugiardo”, “Una settimana da Dio” e “Io, Me e Irene”. C’è da dire comunque che l’attore se l’è sempre cavata alla grande anche in ruoli drammatici, come in “Man on the Moon” del 1999, e nel sottovalutato thriller piscologico “Number 23”, uscito nel 2007, incentrato sul viaggio della psiche umana in bilico tra paranoia e coincidenze legate al numero 23.

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