Jack Nicholson, il ghigno senza tempo di un Mito immortale
Questa notte, gustoso appuntamente cinefilo su Rai Tre, che dedica spazio al grande Jack Nicholson, con due ottimi film che lo vedono protagonista. Si parte all'1:50 con Cinque Pezzi Facili, di Bob Rafelson, emblema del cinema americano ribelle e anticonformista degli anni' 70, e si prosegue subito dopo con Il Re dei Giardini di Marvin, altro film anomalo nella sua ambiguità psicologica, diretto sempre da Rafelson.
Un'occasione quindi per ammirare due pellicole tra le tante in cui veder risplendere per l'ennesima volta la stella di Jack Nicholson, senza ombra di dubbio uno dei più grandi (il più grande?) attore dei nostri tempi, un uomo che ormai da cinquant'anni si impone nell'immaginario collettivo di ogni spettatore attraverso interpretazioni geniali, ironiche, beffarde, stratificate e impreziosite da un carisma enorme e ineguagliabile.
La filmografia di Jack Nicholson è un viaggio meraviglioso tra le vette del cinema moderno e contemporaneo, partendo dal debutto nei B-Movies di Roger Corman (La piccola bottega degli orrori, I maghi del terrore), per poi passare alla prima consacrazione mondiale accanto a Dennis Hopper in Easy Rider, e giungere al trionfo definitivo con Chinatown, Qualcuno volò sul nido del cuculo (che gli regala il suo primo Oscar) e l'incredibile efficacia della sua prova in Shining.
Gli anni passano, ma la carriera di Nicholson è un ottovolante di gloria, senza soste e senza limiti. Voglia di tenerezza (secondo Oscar), L'Onore dei Prizzi, Le streghe di Eastwick (da cui ora è stata tratta una serie Tv), Batman e Mars Attacks di Burton… E ancora, invecchiato ma sempre inappuntabile, esilarante in Qualcosa è cambiato (terzo Oscar), commovente in A proposito di Schmidt, malinconico in La promessa di Sean Penn, teso e duro in The Departed di Scorsese, sofferente in Non è mai troppo tardi di Rob Reiner… E tra poco vedremo Nicholson nel nuovo film di James Brooks. Un attore imperioso, entusiasmante, costante, meraviglioso, immortale. Un Mito vivente che appartiene di diritto alla Storia del cinema… Con la S più che maiuscola.
Alessio Gradogna