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James Cameron nei guai per la giostra del Titanic, chiesto 1 miliardo di danni

Faan Quin ritiene di avere la proprietà intellettuale dell’idea dell’attrazione sul Titanic, che doveva essere in 3D e regalare un’esperienza esaltante. Invece definisce la sua idea “uccisa” e chiede la cifra record al regista del film, la Paramount e la 20th Century Fox.
A cura di Andrea Parrella
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Il regista di uno dei film coi maggiori incassi e la maggior risonanza presso il pubblico della storia del cinema, Titanic, così come le case di produzione e distribuzione che stavano dietro al film, la Paramount e la 20th Century Fox, sono state citate per danni da una donna a causa dell'attrazione sul Titanic creata ad Orlando, che permette ai visitatori di rivivere l'esperienza dei passeggeri della nave nel film. O almeno così si direbbe, visto che fonti estere la definiscono alla stregua di It's a small world, la giostra per bambini più celebre del mondo.

Fatto sta che una donna, Faan Qin, non ci sta e cita per danni il regista e le case di produzione stessa, per aver rubato e soprattutto "ucciso" l' idea originaria, di sua proprietà intellettuale. In principio infatti, la "R.M.S. TITANIC-THE EXPERIENCE" doveva essere un'avventura in 3D emozionante per il visitatore, il quale doveva ritrovarsi a vivere la situazione di timore e le atmosfere proposte dalla pellicola con Leonardo Di Caprio, riguardanti il disastro di inizio ‘900. Evidentemente non deve essere così e il risarcimento chiesto dalla Qin è decisamente record e mette nei guai il regista nonché le case di produzione: 1 miliardo di dollari. Considerando che la giostra sinora ha incassato più o meno un terzo di quella cifra, si direbbe che la donna ha valutato il tutto in prospettiva.

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