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Jennifer Lawrence sul sessismo al cinema: “Lo stipendio non c’entra con la vagina”

La protagonista di Hunger Games non le manda a dire e si lamenta apertamente di percepire uno stipendio sempre inferiore ai suoi colleghi uomini. Racconta che a volte ha avuto paura di apparire “difficile” o “viziata”, solo prima di aver dato un’occhiata al libro paga degli attori maschili dei suoi film.
A cura di Andrea Parrella
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La lotta in favore della parità dei sessi è argomento storicamente discusso in qualsiasi ambito, figurarsi quello del cinema, nel quale si potrebbe quasi presumere non vi sia una differenza di trattamento tra uomini e donne, immaginandolo un contesto emancipato e scevro da pregiudizi di genere. E invece è altrettanto noto che una sperequazione, netta, tra uomo e donna persista anche ad Hollywood, in maniera decisamente preponderante. Testimonianza chiara di questo fenomeno non potrebbero che essere i compensi degli attori. Siamo ben lontani da una situazione nella quale si discuta di cifre che non permettono di sbarcare il lunario, si ragiona pur sempre in termini di milioni di dollari, eppure sono le donne più importanti dello star system internazionale, da Cate Blanchett a Patricia Arquette, passando per Meryl Streep e Gwyneth Paltrow, a portare avanti una battaglia molto aspra negli ultimi anni, combattuta a forza di annunci pubblici ed interviste, e forse portata avanti perché un livellamento dei compensi eventuale abbia un riverbero tale da condizionare anche gli stipendi degli addetti ai lavori, quelli che non ragionano sui milioni, ma su cifre molto più basse.

Uno dei volti più esposti in questa battaglia è Jennifer Lawrence, attualmente tra le attrici più in vista a livello internazionale e forse quella con la più alta remunerazione. Tuona parole pesanti in un post sul blog di Lena Dunham e questa volta lo scandalo delle foto rubate da hacker, di cui fu protagonista, c'entra poco. La protagonista di Hunger Games ci è andata giù pesante, non lesinando sulle terminologie e gli esempi pratici e tornando alla vicenda di American Hustle, film nel quale lei ha guadagnato molto meno dei suoi colleghi uomini sul set:

Mentirei se non dicessi che una delle ragioni per le quali ho accettato il contratto di ‘American Hustle' senza una vera lotta è stata quella di voler piacere. Non volevo sembrare ‘difficile' o ‘viziata'. Mi sembrava una bella idea, fino a quando non ho visto su internet il libro paga e ho realizzato che i colleghi maschi con cui stavo lavorando sicuramente non si erano preoccuparti di essere ‘difficili' o ‘viziati'. Bradley Cooper, Christian Bale e Jeremy Renner hanno lottato per i loro stipendi e hanno ottenuto il loro risultato. Penso che questo non dovrebbe avere nulla a che fare con la mia vagina, ma mi sbaglio. Visto che un produttore definiva una mia collega una “ragazzina viziata” per aver fatto una richiesta simile. Non riesco a immaginare nessuno che direbbe lo stesso di un uomo

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