Jonas Dassler è “Il Mostro di St. Pauli” nel film di Fatih Akin sul serial killer Fritz Honka
Il tedesco Fatih Akin sta per tornare al cinema col thriller horror "Il Mostro di St. Pauli"(“Der Goldene Handschuh”), presentato in concorso al Festival di Berlino 2019, dove vinse l’Orso d’oro col bellissimo “La sposa turca”. Basandosi sul romanzo di Heinz Strunk, Akin, racconta le vicende legate al serial killer di Amburgo Fritz Honka (Jonas Dassler), chiamato “Fiete” dagli alcolizzati che frequentavano il bar Golden Glove situato nel quartiere a luci rosse di St. Pauli. L’uomo, dal passato terrificante e col viso sfigurato a seguito di un incidente, inizia a uccidere donne anziane e prostitute in maniera orribile per sfogare le sue repressioni.
Akin, autore anche della sceneggiatura della pellicola, ha detto:
Quando ho letto il romanzo di H. Strunk, sono stato colpito dal dramma sociale e l’aspetto storico ma anche l’elemento del serial killer. Nel mio film ho cercato di narrare la storia come un racconto dell’orrore. Volevo far provare paura al pubblico. Per questo non volevo raccontare i crimini come puro entertainment, né volevo esaltare niente. Ho cercato di essere all’altezza di “Breve film sull’uccidere” di K. Kieslowski. È molto più crudele della serie “Saw” e dei film di Tarantino. Michael Haneke ha raggiunto lo stesso effetto con film inquietanti come “Niente da nascondere” e” Funny Games”. Allo stesso modo, anch’io mi sono ispirato a “Il Gobbo di Notre-Dame” sia nella versione del 1939 di William Dieterle con Charles Laughton che in quella del 1956 di Jean Delannoy con Anthony Quinn.
Rainer Klausmann si è occupato della fotografia della pellicola mentre Andrew Bird e Franziska Schmidt-Kärner sono i due montatori. Tamo Kunz e Katrin Aschendorf sono, rispettivamente, lo scenografo e la costumista del film. Prodotto da Fatih Akin, Nurhan Sekerci-Porst Per Bombero International, Warner Bros Entertainment Germany con Pathé Films, il film sarà nelle nostre sale dal 29 agosto.
La trama
Amburgo, quartiere di St. Pauli. anni ’70. Fritz “Fiete” Honka, a prima vista, sembra un povero disgraziato. E’ un uomo dal volto sfigurato che passa le notti a bere al “Golden Glove”, la bettola del quartiere, dando la caccia alle donne sole. Nessuno dei clienti abituali del locale si immagina che quell’avanzo della società, apparentemente innocuo, sia in realtà un mostro che uccide donne anziane e prostitute conservandone i resti in uno sgabuzzino.
Il cast
Il bravissimo Jonas Dassler (Fritz Honka) lo abbiamo ammirato nel 2018 nello straordinario “Opera senza autore”, di Florian Henckel von Donnersmarck mentre il resto del cast è formato da: Margarete Tiesel (Garda Voss), Mark Bohm (Doornkat-Max), Marc Hosemann (Siggi Honka), Katja Studt (Helga Denningsen), Adam Bousdoukos (Lefteris), Martina Eitner-Acheampong (Frida), Victoria Trauttmansdorff (Gisela), Tristan Gobel (Willi), Hark Bohm (Dornkaat-Max), Greta Sophie Schmidt (Petra Schulz), Philipp Baltus (Zuhalter), Jessica Kosmalla (Ruth) e Uwe Rohde (Herbert Nurnberg).
Le curiosità sul film che dovete sapere
1. Akin ha dichiarato che per lui Honka non è solo un serial killer cinematografico tipo Hannibal Lecter, ma è qualcuno che ha lasciato un segno nella sua infanzia, che ha ucciso realmente donne del suo quartiere. Infatti, quando era alle elementari, la mamma gli diceva: “Stai attento a non farti prendere all’incantatore di bambino o da Honka”.
2. Inizialmente, il regista voleva costruire il viso sfigurato di Honka digitalmente, ma poi, grazie ad una troupe di truccatori assolutamente geniali, è riuscito a trasformare Jonas Dassler in Honka, rendendolo irriconoscibile e spaventoso.
3. Il film è stato vietato ai minori di 18 anni in Germania, Italia, Russia e Brasile.