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La Cité du Cinéma, Parigi ha la sua Hollywood grazie a Luc Besson

Ieri nella capitale francese è stata inaugurata la “Hollywood sulla Senna”, una struttura colossale, fortemente voluta dal regista Luc Besson, che include anche una scuola di cinema per giovani talenti.
A cura di Ciro Brandi
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Luc Besson

La capitale francese, da ieri, ha la sua città del cinema, tanto voluto e desiderata dal regista Luc Besson, in primis. 12 anni di lavoro, 180 milioni di euro spesi in totale per questi nuovi studios francesi che faranno concorrenza alla nostra Cinecittà e ad Hollywood. La struttura è stata fortemente voluta dal regista Luc Besson per riportare l’attenzione del cinema mondiale sulla Francia, dando vita ad una mastodontica costruzione (23.000 metri quadri totali), appena inaugurata, ma già in grande fermento. Sono in corso, infatti, diversi set di film, tra cui il sequel de “I Puffi”, di Raja Gosnell, “Vingt ans d’écart”, con Virginie Efira,  e la prossima pellicola dello stesso Besson, intitolata “Malavita”, con Robert De Niro e Michelle Pfeiffer, entrambi presenti all’inaugurazione, con il grande Jean Dujardin.

Sophie Marceau, Christophe Lambert

Hollywood sulla Senna, com’è stata ribattezzata la struttura, sorge a Saint-Denis, un quartiere a nord di Parigi ed occupa lo spazio di un’ex centrale termica. Non sarà solo un semplice centro di produzione cinematografica  – con 9 teatri di posa, vari laboratori per la produzione di scenografie, una sala proiezioni, una biblioteca – ma ospiterà anche la Scuola Nazionale Superiore di Cinema “Louis Lumière”, che già conta 150 iscritti, e sarà il vivaio di giovani talenti futuri. L’attore Christopher Lambert, amatissimo in patria ma anche in America, è amministratore delegato di EuropaCorp, la società di Besson che ha finanziato al 50% la realizzazione del centro, mentre la parte restante è stata messa a disposizione dal produttore e  uomo d’affari tunisino Tarak Ben Ammar, e da Euro Media Group. Il complesso è già stato visitato da alcuni dei più grandi produttori e registi americani e si calcola che, già per la fine del 2012, tutte le sale saranno occupate. Ottime prospettive. Complimenti.

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