La denuncia di Ebbasta strumentalizzata e Napoli in 4K lo testimonia
Uno sfogo sul suo profilo Facebook, fatto un po' per ridere un po' per riflettere. Sullo sfondo Napoli, la sua Napoli fatta di luci e ombre. Una Napoli vissuta alla stazione di notte, nei pressi della quale viene avvicinato da un malvivente e quasi rapinato. Vuole lo scooter ma non parte, vuole soldi ma Francesco Ebbasta non ne ha, vuole vedere la paura nei suoi occhi e quella è l'unica cosa che riesce subito ad ottenere con un'arma puntata. Un racconto dalle mille sfumature, che si conclude con un monito paterno da parte del delinquente, che gli intima di andarsene onde evitare guai: " ‘Togliti da questa strada, che è pieno di brutte persone'. Lo ringrazio, lui fa un cenno della testa come a dire "di niente", un occhiolino, e se ne va".
Passano poche ore e sul web iniziano ad uscire notizie che estrapolano la parte peggiore delle sue parole. Infangare la propria città, denunciare la sua invivibilità come se fosse l'unico posto nel quale accadono cose di questo genere. L'amarezza per le reazioni che ne sono conseguite ha spinto il regista dei The Jackal a scrivere un secondo status: "Mi fa riflettere pensare che probabilmente se mi avessero rapinato in Molise (non me ne voglia nessuno, ma cazzo, il Molise!) tutta quest'attenzione sarebbe stata nettamente più bassa. Vedo gente che posta il mio stato scrivendo "vedi napoli e poi muori" o "un buon motivo per non scendere mai al sud".
Difficile infatti credere che proprio lui abbia potuto denigrare Napoli, la terra che lo ha ispirato per il video Napoli in 4K, dal quale è possibile vedere i tramonti tanto decantanti nel lungo elenco di meraviglie della sua città. Difficile immaginare che la mente che ha partorito il sorriso dei bambini dei quartieri spagnoli, gli abbracci di piazza del Plebiscito, l'odore dei libri di Port'Alba, la magia dei presepi di San Gregorio Armeno e il calore del sole che filtra attraverso le vetrate della galleria Umberto, possa all'improvviso immolare tutto questo davanti alla canna di una pistola. Perché sebbene siano aspetti reali della medesima città, ne fanno parte come qualsiasi altro luogo al mondo, e appartengono semplicemente alle due facce della stessa medaglia.
"A Napoli ci sta pure la gente di merda, ce ne sta tanta, ma proprio tanta, ma la definizione di tanto è sempre proporzionale al tutto, e probabilmente nessuno scriverà un articolo su questo", termina così il lungo sfogo di Ebbasta, fatto di quasi 4000 battute. Uno sfogo in 4K, tanto per rimanere in tema.