La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock: la paura dello sguardo
Alfred Hitchcock, uno dei più amati, importanti, influenti registi di sempre, non smette di far parlare di sé e di far amare i suoi splendidi film. A 30 anni dalla sua morte, celebrata con collane di dvd e la riproposizione della serie Alfred Hitchcock presenta, il cinema di Sir Alfred è sempre sulla cresta dell’onda per i cinefili di tutti il mondo; tanto che oggi (giovedì 3 giugno), Rete 4 riproporrà alle 16,25 uno dei suo film più celebri, La finestra sul cortile.
La storia è nota: Jeffries è un reporter costretto a casa da una gamba rotta e la depressione, che nemmeno la bella fidanzata Lisa può alleviare, lo porta a guardare i suoi dirimpettai con la sua macchina fotografica. La curiosità lo porterà a fantasticare su un ipotetico omicidio, ma se fosse reale? Trama che è diventata archetipica nelle storie d’investigazione quella scritta da John Michael Hayes dal romanzo di Cornell Woolrich, che oltre ad architettare un perfetto meccanismo thriller consegna ad Hitchcock una riflessione perfetta per il suo cinema.
Il film infatti è la più acuta, sottile e anche inquietante riflessione sulla visione e sulla macchina cinema mai realizzata (assieme a L’occhio che uccide di Michael Powell), dove il guardare e l’essere guardati diventano il meccanismo di un gioco perverso in cui non solo realtà e finzione si confondono di continuo, ma l’atto stesso del vedere, la curiosità da voyeur che spinge ogni spettatore al cinema, diventa il cuore di una riflessione psicoanalitica sul male e sulle sue rappresentazioni. E’ forse il film più studiato della storia del cinema, candidato a 4 Oscar (regia, sceneggiatura, fotografia e suono) e al 20° posto della classifica IMDB sui migliori film, un gioiello di vero cinema che avvolge grazie alle incredibili doti visive e narrative di Hitch e a un cast perfetto, tutto basato sulla dialettica romantica – trasformata in suspense – tra James Stewart e Grace Kelly, icona di stile. Il cinema classico al suo meglio.