“La mia vita è una goccia”, la poesia letta da Giancarlo Giannini ai funerali di Lina Wertmuller
La morte di Lina Wertmuller ha colpito il mondo del cinema e i protagonisti dei suoi film, accorsi alla chiesa degli artisti, a Roma, per darle l'ultimo salòuto. Ai funerali della regista erano presenti in tanti, da Maria Zulima Job, figlia adottiva di Lina, a Giancarlo Giannini, Rita Pavone (che girò con lei la serie tv Il giornalino di Gian Burrasca, grande successo della Rai), Giuliana De Sio, la regista Cinzia Th Torrini, Massimo Wertmuller e tantissimi altri. Sulla bara, in chiesa, oltre ad una sua foto anche un paio di occhiali bianchi. La cerimonia è stata celebrata da don Walter Insero, amico personale della regista, che ne ha ricordato le doti artistiche, il forte temperamento e la vicinanza umana alle persone meno fortunate.
Ricordiamo una grande artista, una donna che esprimeva e comunicava la sua gioia di vivere, che si era definita ‘regista del buonumore’ e che amava Papa Francesco perché diceva che lui arrivava al cuore delle persone con la sua simpatia. Lei ha trasmesso simpatia attraverso le sue opere, anche con quegli occhiali bianchi che erano il suo segno distintivo.
Giancarlo Giannini legge la poesia La goccia sull'altare
Alla fine della funzione, hanno raggiunto l'altare le persone a lei più vicine, che per una vita intera hanno condiviso il set e non solo. Primi tra questi, Rita Pavone e Giancarlo Giannini, attore feticcio scoperto dalla stessa Wertmuller, che ne mese in risalto le capacità attoriali, rendendolo riconoscibile al grande pubblico e icona del cinema per i decenni a venire. "Senza di lei non avrei fatto nulla, avrei continuato a essere un perito elettronico" ha dichiarato, "abbiamo perso una grande donna e una grande regista". In seguito, ha letto una poesia che spesso ha declamato anche in pubblico nei suoi incontri letterari, dal titolo "La goccia":
"Che piccola cosa, una vita!
La mia, come tutte, è una goccia.
Voglio si perda in un mare d'amore,
perché è l'unica via, altrimenti
è una goccia sprecata: troppo piccola
per essere felice da sola, e troppo grande
per accontentarsi del nulla".