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La musica di Chuck Berry che ha conquistato il cinema, da Pulp Fiction a Ritorno al Futuro

“Johnny B. Goode” e “You Never Can Tell”, due pezzi indimenticabili che il cinema ha reso immortali, quasi impossessandosene, grazie alle scene del ballo di Pulp Fiction e dell’esibizione di Marty McFly in Ritorno al Futuro.
A cura di Andrea Parrella
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Chuck Berry è morto il 18 marzo 2017, a 90 anni, lasciando il mondo della musica orfano dell'ennesimo pezzo di storia di questa arte, che uno dei più grandi artisti della storia del rock come lui aveva segnato in maniera irrevocabile. L'enorme popolarità di un'autore di musica si può denotare da tanti fattori, ma il più importante è forse la viralità, un concetto inaspettatamente esistente anche prima dell'era di internet. Si tratta della capacità di una canzone di permeare ovunque, in qualsiasi ambito, attraversare pareti, abbattere ostacoli e penetrare in ogni contesto. La musica di Chuck Berry ci è riuscita e la dimostrazione sta nel fatto che il mondo del cinema sia riuscito a impossessarsi di due dei suoi principali successi, finendo quasi per impossessarsene: prima Johnny B. Goode in Ritorno al Futuro, con la trovata geniale dell'esibizione di Marty McFly (Michael J. Fox) al ballo della scuola, poi con You Never Can Tell in Pulp Fiction, sottofondo dell'iconica scena di ballo tra Mia Wallace e Vincent Vega, rispettivamente Uma Thurman e John Travolta.

Cosa vuol dire che il cinema si è impossessato di queste due canzoni? Che i due film su citati hanno avuto un tale successo planetario, anchee soprattutto grazie a quelle due scene, che la musica di sottofondo ha finito per essere quella di Ritorno al Futuro o qualle di Pulp Fiction, non quella di Chuck Berry. Nel caso di Ritorno al Futuro, il fattore spazio-tempo che sta alla base di tutto il film diretto da Robert Zemeckis, tirava in ballo lo stesso Chuck Berry, con la telefonata di un suo cugino, che lo cerca proprio quando ascolta la canzone suonata da McFly dicendogli che qualcuno sta suonando "quel nuovo sound che stai cercando".

Questa sorta di esproprio di proprietà, ne siamo certi, è una cosa per la quale Chuck non si sia potuto offendere, visto che, oltre a due splendide canzoni, stiamo parlando di due scene che sono dei veri e propri gioielli della storia del cinema. Eppure è un fenomeno interessante, questo della commistione tra musica e cinema, talvolta così profonda da disorientare. Insomma, è singolare l'idea che qualche appassionato dei due film, magari, stia scoprendo solo stasera che quelle due canzoni fossero state scritte da Chuck Berry.

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