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La strage di Bologna raccontata al cinema: Da Zero a Dieci a Romanzo Criminale

Uno degli eventi più tragici della storia italiana è quello che si ricorda come “la strage di Bologna”. Il 2 agosto 1980, quarant’anni fa, un’esplosione violentissima nella stazione centrale del capoluogo emiliano provocò la morte di 85 persone, provenienti da 50 paesi diversi. Il cinema, a suo modo, ha provato a raccontare uno degli attentati terroristici più impattanti della storia recente, attraverso il ricordo, attraverso le immagini di repertorio. Ecco, quindi, come l’accaduto viene rievocato nei film di Luciano Ligabue e di Michele Placido, risalenti ai primi Anni Duemila.
A cura di Ilaria Costabile
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Quarant'anni fa, il 2 agosto 1980, alle 10.25 di un sabato mattina si verificò uno degli eventi più tragici ed impattanti della storia d'Italia, quella che tutti noi conosciamo come "strage di Bologna". A distanza di quattro decenni dall'attentato terroristico che sconvolse l'opinione pubblica e rappresenta tutt'oggi uno dei terreni più insondabili della storia recente, ripercorriamo questo terribile evento attraverso il racconto che ne fa il cinema, con due titoli particolarmente significativi: Da Zero a Dieci di Luciano Ligabue e Romanzo Criminale di Michele Placido, a cui si aggiunge anche il docu-film "Niente Paura". Quel giorno d'estate degli Anni Ottanta, 85 persone di 50 paesi diversi, persero la vita e di fatti la strage viene ricordata tra le più distruttive dei cosiddetti Anni di Piombo. I mandanti del gesto restano tuttora formalmente ignoti, ma furono individuati dei collegamenti con la malavita organizzata e i servizi segreti deviati, anche se il supporto logistico all'attentato arrivò da ambienti neofascisti, mentre il braccio di questa azione criminale fu Valerio Fioravanti, accompagnato da Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. 

Il piccolo accenno in Da Zero a Dieci

Un accadimento così significativo della storia italiana era davvero difficile che non fosse menzionato in nessun film che, quanto meno, accennasse alle dinamiche della strage. Eppure, di quello che accadde alla stazione centrale di Bologna non sono stati in molti a parlarne in termini cinematografici, forse, proprio perché troppe sono ancora le domande inevase legate a quel 2 agosto e anche perché obiettivo della finzione è quello di dar vita ad un racconto all'interno di una storia più grande, più impegnativa, ed è forse per questo che l'intera strage non è stata poi oggetto unico di un film. Intanto, la prima vera menzione all'attentato la abbiamo nel 2002, con il film di Luciano Ligabue che firma la regia di "Da Zero a Dieci". Qui è raccontata la storia di alcuni amici che tornano a Rimini dopo molti anni, sperando di poter ritrovare e riprovare le stesse emozioni di una vacanza vissuta da ragazzini. A quello strano appuntamento, figlio di un amarcord, uno di loro non arrivò mai, trovandosi al centro della potente esplosione che sconvolse il capoluogo emiliano. Ma della strage in sé, si parla davvero poco, viene raccolto e descritto lo strascico emotivo che si porta dietro un evento come questo. Si parla, magari al passato come all'inizio del film in cui gli amici ricordano il loro compagno scomparso. Si rivive parlando, ricordando lo sgomento della notizia, ma non la si rappresenta a fondo.

La strage di Bologna raccontata in Niente Paura

In qualche modo sempre legato a Ligabue è il film "Niente Paura", diretto dal regista Piergiorgio Gay. Il lungometraggio, del 2010, racconta i fatti della storia italiana recente rileggendo gli articoli della Costituzione italiana, toccando anche la Strage di Bologna. Anche qui, musica e pensieri sono del cantautore emiliano, che si sofferma a a raccontare il dolore di quello che hanno perduto, delle persone care che non torneranno più indietro, dell'incolmabile vuoto che accompagna ognuno di loro che in quel 2 agosto 1980 ha perso una parte della sua vita.

Le immagini dell'attentato in Romanzo Criminale

Prima ancora di "Niente Paura" c'è uno dei film più importanti della filmografia italiana, ovvero "Romanzo Criminale" diretto da Michele Placido nel 2005. Si tratta della trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo e rappresenta una delle pellicole più importanti degli ultimi 15 anni, poiché ha l'ardire di raccontare momenti di un passato recente, una storia che può toccarci le spalle e che rappresenta ancora una ferita profonda. Qui, sono soprattutto le immagini a parlare: il Freddo,  personaggio del film interpretato da Kim Rossi Stuart e ispirato all’esponente della banda della Magliana Maurizio Abbatino, si trova alla stazione di Bologna quando si verifica l'esplosione. Le sequenze appartenenti alla finzione si alternano a quelle, terribilmente reali dei materiali di repertorio. Non si può negare che siano immagini forti a cui assistere, immagini che toccano la sensibilità di coloro che quel giorno lo ricordano con esattezza: si intravedono i corpi dilaniati e coperti dalle macerie, si percepisce la paura, lo sgomento dinanzi ad un atto così violento e inaspettato. Nel film di Placido si accenna anche alle responsabilità della strage, raccontando che alla banda fu chiesto di prelevare l’uomo che lasciò la valigia in cui era contenuto l’esplosivo, per poi ucciderlo subito dopo, in una località appena fuori Bologna, come poi si vede chiaramente nel film.

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