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“La vita è meravigliosa”: il film di Natale per eccellenza compie 67 anni

Il capolavoro di Frank Capra – vincitore di un Golden Globe e candidato a cinque Oscar – oggi compie 67 anni ed è, tuttora, il simbolo del Natale in tutto il mondo.
A cura di Ciro Brandi
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Oggi, il più grande e rappresentativo film di Natale compie 67 anni. Naturalmente, stiamo parlando de “La vita è meravigliosa” (“It’s a wonderful life”), tratto dal racconto “The Greatest Gift”, di Philip Van Doren Stern, scritto nel 1939. La famosa pellicola drammatica – uscita per la prima volta nelle sale USA il 20 dicembre del 1946 (in Italia il 24 giugno 1948) – portò a casa ben cinque nomination agli Oscar, riuscendo però a portare a casa solo un Golden Globe per la migliore regia. La trama è incentrata su George Bailey (James Stewart), un uomo cresciuto in una cittadina rurale che, dopo aver sacrificato tutta la sua vita per aiutare il prossimo, colto dalla disperazione tenta il suicidio nella sera della vigilia di Natale. In suo aiuto accorre un angelo di nome Clarence (Henry Travers) – definito da George “di seconda classe” perchè sprovvisto di ali – che porterà l’uomo in una realtà parallela, dimostrandogli come sarebbe stato il mondo se lui non fosse mai nato.

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Il regista Frank Capra, in varie interviste rilasciate all’epoca, affermò che il tema centrale del film era l’importanza dell’individuo e il fatto che nessuno uomo può essere considerato un fallito. Proprio per questi semplici motivi, la pellicola è diventata una delle più popolari, amate e trasmesse in tutto il mondo, una sorta di rituale che si ripete ogni anno con lo stesso successo di pubblico. Paradossalmente, all’inizio, gli incassi non la premiarono. Il budget iniziale complessivo fudi 3,2 milioni di dollari e il guadagno fu di 3,3 milioni, facendo piazzare il film solo al 26° posto della classifica di quell’anno. Tuttavia, i critici attribuirono la colpa della non affluenza nelle sale ad una tremenda ed improvvisa ondata di freddo che colpì la costa est degli USA in quel periodo.

Le critiche dei giornali più famosi furono assolutamente positive: Il Time lo definì uno dei migliori film dell’anno; Variety elogiò soprattutto la tecnica registica di Capra mentre Newsweek ne apprezzò il cast e la sceneggiatura. Tra le voci contro, ci fu il celebre New York Times che accusò Capra di offrire una visione della vita troppo ottimistica e non reale, nonchè troppo sentimentale. Tuttavia, a confermare l’affetto degli spettatori, ci furono migliaia di lettere spedite direttamente al regista, nelle quali i fan gli raccontavano l’impatto emotivo ricevuto dal film.

Oltre al Golden Globe e alle nomination agli Oscar, nel 1990, il film venne scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli USA e nel 1998, L’American Film Institute lo inserì nella lista dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. Il bacio tra George e sua moglie Mary (Donna Reed), nel 2011 è stato inserito tra i migliori baci cinematografici di sempre dal sito Total Film.

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Una delle curiosità più particolari, riguarda gli effetti speciali per creare la neve. Dato che le riprese si svolsero dal 15 aprile al 27 luglio 1946, e nell’ultimo periodo le temperature erano davvero altissime, il curatore degli effetti speciali, Russell Shearman usò un metodo innovativo per creare la tempeste di neve più grande mai riprodotta in un film dell’epoca. Accantonati la roccia calcarea e l’intonaco bianco, Shearman mischiò foamite (una sostanza usata per gli estintori) con acqua e zucchero, e questa soluzione fu pompata ad alta pressione nella macchina per creare il vento. Il risultato fu fenomenale. Sicuramente, il capolavoro di Capra accompagnerà anche le generazioni future, senza temere alcun tipo di concorrente.

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