Le 5 creature più mostruose dei film horror
Il cinema è pieno di creature orripilanti che hanno reso le nostre notti insonni. Diaboliche, disgustose, demoniache, viscide, ognuna con una propria terrificante caratteristica che le ha fatte diventare, però, figure iconiche del genere. Mostri a metà tra rettili e pipistrelli, vermi giganti che divorano di tutto, mostriciattoli che si nascondono nelle grotte e molti altri ancora. Quante volte avrete pensato: e se esistessero anche nel mondo reale? Cosa avrei fatto se mi fossi trovato nei panni delle potenziali vittime? Ecco, allora, 5 esempi di essere mostruosi che resteranno disgustosamente indelebili nella storia del cinema horror.
1. The Creeper in “Jeepers Creepers – Il canto del diavolo”
La spaventosa creatura protagonista del film “Jeepers Creepers – Il canto del diavolo”, del 2001, diretto da Victor Salva. The Creeper è un essere a metà tra un rettile e un pipistrello, dotato di una forza sovrumana e di una velocità che gli permette di cogliere le sue vittime sempre di sorpresa. È ricoperto di pelle umana e le sue armi sono fatte con le ossa delle sue prede. Più disgustoso di così.
2. La mosca
Nel film “La mosca”, del 1986, diretto dal grande David Cronenberg, il protagonista è Jeff Goldblum, nei panni dello scienziato Seth Brundle, reo di aver inventato una macchina del teletrasporto ma che, una volta dentro, non si accorge che vi è entrata anche una piccola mosca. Brundle decide di provarla su se stesso, ma gli effetti sul suo corpo saranno devastanti, dato che da quel momento, si trasformerà proprio in una mosca. Rivoltante.
3. I Crawlers in “The Descent – Discesa nelle tenebre”
Neil Marshall, nel 2005, forse non sapeva che il suo film “The Descent – Discesa nelle tenebre” sarebbe diventato un cult per tutti gli appassionati di horror. Marshall racconta la storia di un gruppo di speleologhe che decide di esplorare una grotta sotterranea. Una volta entrate, però, le cose si mettono male, e s’imbattono in una moltitudine di creature mostruose, i Crawlers, creature cieche ed albine, dall’aspetto terrificante, che bramano sangue e hanno costantemente fame. Angoscia allo stato puro.
4. I Graboids in “Tremors”
I protagonisti del film cult “Tremors”, del 1990, diretto da Ron Underwood sono i disgustosi (e celeberrimi) Graboids, mostri sotterranei dall’aspetto che ricorda quello di giganteschi vermi e che si muovo grazie a tante piccole punte che hanno sui fianchi. La loro lunghezza media è sui 9 metri, sono privi di apparato visivo, emanano un tanfo terribile e sembra che siano molto intelligenti. La testa è corazzata e di colore nero, posseggono una specie di bocca che si apre come lo sboccio di un fiore. Hanno tre lingue a forma di serpente che usano per catturare le prede in superficie e per percepire le vibrazioni della terra o il ritorno delle onde sonore del loro sistema radar simile a quello dei delfini. Inoltre la loro pelle è talmente dura da essere invulnerabile alle armi da fuoco di piccolo calibro. È possibile ferirli soltanto sparandogli in bocca o facendoli sbattere contro qualsiasi cosa sia duro come la roccia o più.
5. I Cenobiti in “Hellraiser”
I Cenobiti sono figure demoniache che appaiono nella serie di “Hellraiser”, basato sul romanzo di Clive Barker “The Hellbound Heart”. Questi esseri possono raggiungere la realtà soltanto attraverso una rottura spazio-tempo che viene aperta e chiusa grazie a una scatola, chiamata anche Cubo di LeMerchant. Chiunque ne venga in possesso, lo fa perché consumato da un desiderio lacerante, ossessivo, e sa che il cubo appagherà questo suo desiderio se riuscirà a trovare il modo di aprirlo. I Cenobiti sono incaricati di trovare chiunque riesca ad aprire il cubo chiamato "La Configurazione del Lamento", il quale quando viene completato, apre il passaggio tra il nostro mondo e l'inferno. Essi devono poi torturare colui che ha aperto il passaggio. Tutti i Cenobiti della saga hanno orribili mutilazioni o lacerazioni e il principale di essi è Pinhead, che appare in tutti i film finora girati, famoso per il suo volto pieno di spilli.