Le cose che “Ritorno al Futuro” non ha indovinato del 2015
Dopo aver visto le cose che "Ritorno al Futuro" ha indovinato del 2015, è venuto il momento di passare in rassegna tutte quelle innovazioni ipotizzate che, in realtà, non si sono concretizzate quando il film uscì nelle sale. Correva l'anno 1985 e se è vero che la straordinaria sceneggiatura di Bob Gale e Robert Zemeckis è riuscita ad anticipare numerose intuizioni, tra cui visori smart come i Google Glass, ma in linea di massima ogni dispositivo indossabile, così come le videochiamate, ci sono anche alcune fantasticherie che non sono ancora realtà. Ecco quali sono.
Il "tech-jacket" automatico
Siamo alla fantascienza pura. Nonostante siamo arrivati a compromessi inimmaginabili per i materiali usati per produrre abbigliamento, non c'è ancora qualcosa di così avveniristico come il "tech-jacket" in grado di asciugarsi da solo e definire una misura personalizzata a seconda di chi lo indossa.
Prodotti on-demand
Ci è andato vicino con il visore di Marty McFly, i Google Glass sono una realtà (anche se lontani dall'essere performanti). Ma richiamare prodotti on-demand, come il "Garden Center", è forse ancora troppo.
Le previsioni Meteo
Abbiamo migliaia di app per cercare di prevedere con esattezza il Meteo, ma neanche nel 2015 è impossibile salvarsi da un acquazzone improvviso.
Cyclette al ristorante
Siamo tutti pazzi per il fitness, fortuna nostra alla cyclette mentre mangiamo non ci siamo ancora arrivati. Per adesso.
La doppia cravatta
Pantaloni a cavallo basso, camicie stracciate o tagliate irregolarmente, scarpe borchiate. La moda è arrivata a tutto, non ancora alla doppia cravatta. Per fortuna.
Guinzaglio automatico
Cani a spasso da soli con il guinzaglio automatico? Non ancora.
Rifiuti digitalizzati
Se digitalizzassero i rifiuti nei laser disc, come in Ritorno al Futuro, probabilmente risolverebbero uno dei problemi più pressanti degli ultimi anni. Date un Nobel a quelli che ci proveranno.
Cappelli di plastica
Come per il discorso della doppia cravatta. Non ci siamo arrivati ancora. Segnaliamo però il bambino a sinistra: è Elijah Wood.