“Manifesto”: Cate Blanchett interpreta 13 personaggi per il visionario Julian Rosefeldt
Il doppio premio Oscar Cate Blanchett sta per tornare nei nostri cinema con un esperimento cinematografico semplicemente eccezionale. Si tratta di “Manifesto”, originale pellicola diretta dall’artista e filmmaker visionario Julian Rosefeldt, già applauditissima al Sundance Film Festival. Il film, ispirato ad un’installazione dello stesso Rosefeldt, vede l’attrice in 13 ruoli diversi, tutti ideati per omaggiare i più importanti e significativi manifesti politici, letterari, artistici e cinematografici della storia. Per fare tutto questo, il regista si è affidato totalmente all’istronicità della sbalorditiva Blanchett, protagonista assoluta di quest’opera che ricontestualizza i pensieri e le parole di personaggi immortali. Rosefeldt ha affidato la direzione della fotografia a Christoph Krauss; le scenografie ad Erwin Prib; i costumi a Bina Daigeler e le musiche a Nils Frahm e Ben Lukas Boysen. Il film sarà nelle nostre sale solo per 3 giorni, precisamente il 23, 24 e 25 ottobre ed è un appuntamento davvero imperdibile per tutti i fan dell’attrice e per gli appassionati di opere uniche e fuori da ogni schema.
La trama
Il Manifesto del Partito Comunista raccontato da un homeless, i motti dadaisti recitati da una vedova al funerale del marito, il Dogma 95 descritto da una maestra elementare ai suoi volonterosi alunni, e così via. Tredici personaggi diversi: ogni personaggio uno scenario, ogni scenario un movimento letterario o politico celebrato attraverso intensi monologhi e splendide immagini.
L’installazione di Rosefeldt su cui è basato il film
Il film di Rosefeldt è basato su una sua video installazione che ha riscosso un successo enorme, nel 2016, nei musei di arte moderna e contemporanea di Melbourne, Berlino e New York. Il visitatore era invitato ad entrare in un’enorme sala dove 13 schermi proiettavano i 13 cortometraggi all’unisono, con stralci tratti dai manifesti dei più grandi esponenti del XX secolo (Karl Marx, Tristan Tzara, Lucio Fontana, Filippo Tommaso Marinetti, Apollinaire, Robert Venturi, Paul Éluard, André Breton, Sol Lewitt, Lars Von Trier e tanti altri), diventando un insieme ipnotico e culturalmente sensazionale.
I 13 personaggi di Cate Blanchett
Cate Blanchett ha conosciuto Rosefeldt grazie ad un amico in comune, Thomas Ostermeier, direttore artistico dello Schaubühne Theatre, e fu subito colpo di fulmine “artistico”. I due hanno lavorato per quasi 3 anni al progetto, incontrandosi a New York e a Sidney, soprattutto per definire la caratterizzazione dei vari “protagonisti”. I 13 personaggi che l’attrice interpreta nel film sono: una broker, una madre conservativa, una manager, una parlante a un funerale, una punk, una coreografa, un'insegnante, un'operaia, una giornalista tv, una reporter, una marionettista, una scienziata e un senzatetto. Per la Blanchett è stata la prova più caleidoscopica ed eterogenea della sua intera carriera e, per girarla, il regista ha impiegato solamente 11 giorni, con location Berlino e varie cittadine limitrofe. E’ lei il pilastro dei 13 segmenti/monologhi della durata di 10:30 minuti ciascuno (ridotti poi a 90 per l’edizione cinematografica) e, attraverso la sua voce, quegli scritti prendono vita, imponendo un inevitabile paragone tra passato e presente e facendoci rendere conto che quei manifesti sono sempre attuali.