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Mark Ruffalo e il Caso Spotlight: “Il Papa non affronta i pedofili della Chiesa”

Esce oggi nelle sale “Il Caso Spotlight” che racconta la storia reale delle indagini che hanno portato il Boston Globe a scoprire alcuni casi di pedofilia in diverse parrocchie. Mark Ruffalo punta il dito: “Il Papa dovrebbe affrontare direttamente la questione”.
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Mark Ruffalo è il protagonista de "Il Caso Spotlight", film in sala da oggi 18 febbraio. La pellicola è candidata agli Oscar 2016 come "Miglior Film" ed è già il caso cinematografico dell'anno. Scritto e diretto da Tom McCarthy, il film racconta la storia reale dell'indagine del quotidiano "The Boston Globe" sull'arcivescovo Bernard Francis Law, accusato di aver coperto alcuni casi di pedofilia in diverse parrocchie. Il giornale vinse il Premio Pulitzer di pubblico servizio per aver condotto l'indagine nel 2003. Mark Ruffalo, che per il film è candidato agli Oscar come "Miglior attore non protagonista", si racconta ad "Io Donna – Corriere della Sera", parla del film e della Chiesa che ha un ruolo assolutamente centrale per aiutare a portare alla luce i casi di pedofilia che, troppo spesso, nasconde:

La storia di questo film si potrebbe adattare ai partiti politici, alle nazioni, a ogni istituzione o comunità ideologica verso cui molta gente pone grande fiducia. Le persone tendono a guardare dall’altra parte; basti pensare alla guerra in Iraq o ai cambiamenti climatici. La gente diventa schiava di un’ideologia e chiude un occhio sulla realtà, anche quella che minaccia i nostri stessi figli, come la guerra in Vietnam, che ne ha sacrificati a migliaia. La parte triste è che non riguarda solo la chiesa, ma tutti; per questo è il momento giusto per ammettere le proprie colpe e iniziare il processo di guarigione di tutte le vittime, anche solo chi ha perso la fede a causa dei comportamenti della chiesa.

Un ruolo centrale che passa il Papa, che per Ruffalo dovrebbe entrare nel merito con più forza:

Dovrebbe affrontare direttamente la questione, portando i colpevoli in tribunale, provvedendo a delle riparazioni. C’è molto che potrebbe fare, in una parola: giustizia. È il momento di utilizzare queste vicende per educare al meglio le persone, aiutandole a ritrovare la fede.

Il personaggio che interpreta Mark Ruffalo è Mike Rezendes, uno dei giornalisti investigativi del giornale:

Mike si interessa a molte tematiche sociali e come giornalista sa di poter riparare qualche torto, dando voce a persone che non ce l’hanno. In questo mi identifico. Un giornalista, come un attore noto, ha qualche possibilità di farsi ascoltare, di mandare in prigione i cattivi.

Poi una stoccata a quello che è il suo ruolo da supereroe, nei panni dell'incredibile Hulk nella saga "Avengers". L'attore lascia chiaramente intendere di essere annoiato da questo tipo di ruolo:

Come attore cerco sempre di non essere noioso. Sto finendo di lavorare agli Avengers, dopo due anni in cui ho lavorato in maniera quasi ininterrotta, stando spesso lontano dalla mia famiglia. Tutto quello che voglio adesso è stare con loro per un po'.

Completano il cast del film: Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, John Slattery e Stanley Tucci. "Il Caso Spotlight" è un film attuale e ricco di spunti che potrebbe portare a casa più di una statuetta agli Oscar.

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