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Matteo Garrone festeggia 50 anni e sogna l’Oscar con “Dogman”

Il regista romano, con soli 9 film all’attivo, ha già conquistato decine e decine di premi e il duo “Dogman” è stato selezionato per rappresentare l’Italia agli Oscar 2019 nella categoria Miglior film in lingua straniera. Garrone il 15 ottobre compie 50 anni e, oltre a sognare l’ambita statuetta, sta già preparando una sua versione di “Pinocchio”, con Toni Servillo che stupirà ancora il pubblico e la critica.
A cura di Ciro Brandi
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Con soli 9 film all’attivo ha già conquistato decine e decine di premi e, adesso, il suo “Dogman” è stato selezionato per rappresentare l'Italia agli Oscar 2019 nella categoria Miglior film in lingua straniera. Matteo Garrone compie 50 anni il 12 ottobre e tutti i suoi film – tra cui “Reality” e “Gomorra” – sono sempre molto amati dalla critica e dal pubblico per lo stile forte, molto crudo, essenziale reale e senza manierismi, dimostrato sin dall’esordio con “Terra di mezzo” fino appunto a “Dogman” che ha già vinto 8 Nastri d’Argento e il Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes, andato a Marcello Fonte. Nonostante gli enormi successi, il regista romano è già al  lavoro su un nuovo progetto con grandi nomi che farà la felicità dei suoi estimatori.

Il corto “Silhouette” e l’esordio al cinema con “Terra di mezzo”

Il regista è il figlio del critico teatrale Nico Garrone e della fotografa Donatella Rimoldi. Dopo essersi diplomato al Liceo artistico Ripetta, già nel 1986 lavora come aiuto-operatore e nel 1996 gira il primo cortometraggio, “Silhouette”, che poi sarà parte del primo film “Terra di mezzo”, uscito nello stesso anno. Due anni dopo, gira il documentario “Oreste Pipolo, fotografo di matrimoni” e il corto “Il caso di forza maggiore”, in collaborazione con Massimo Gaudioso e Fabio Nunziata. Sempre nel 1998, è la volta del secondo film per il grande schermo, “Ospiti”, incentrato sul tema dell’immigrazione, trattato in maniera forte e realistica. Nel 2000 gira “Estate romana”, film diviso tra fiction e documentario, ambientato nella caotica Roma pre-Giubileo.

“L’imbalsamatore” e “Primo amore”

Il primo grande successo è il cupo, teso e forte “L’imbalsamatore”, del 2002, che segna una vera e propria svolta nella sua carriera. La pellicola, con protagonisti Ernesto Mahieux, Elisabetta Rocchetti e Valerio Foglia Manzillo, viene presentata nella Quinzaine des Réalisateurs al 55esimo Festival di Cannes e, in seguito, vince 2 David di Donatello, 2 Nastri d’Argento e 2 Globi d’Oro. Altro successo di critica è “Primo amore”(2004), basato sul libro “Il cacciatore di anoressiche”, di Marco Mariolini, e dove il protagonista Vittorio (Vitaliano Trevisan) è ossessionato dalla magrezza delle donne e finirà in un turbolento rapporto con la volontaria Sonia (Michela Cescon). Il film vince il Premio alla Migliore colonna sonora al Festival di Berlino, 1 David di Donatello, 1 Nastro d’Argento, 2 Globi d’Oro e 3 Premi Flaiano.

La consacrazione con “Gomorra” e “Reality”

La consacrazione di Garrone, anche presso il pubblico, arriva con la regia di “Gomorra”(2008), il film tratto dal best seller di Roberto Saviano. La pellicola è un vero e proprio trionfo e porta a casa il Gran Premio della Giuria e il Premio Arcobaleno Latino al Festival di Cannes, 5 European Film Awards (tra cui Miglior film e Miglior regia), 7 David di Donatello, 2 Nastri d’Argento, 3 Globi d’Oro, 2 Ciak d’Oro e una nomination ai Golden Globe come Miglior film straniero. Nel 2012, esce invece “Reality”, che gli fa vincere di nuovo il Gran Premio della Giuria a Cannes e 3 David, 3 Nastri d’Argento e 3 Ciak d’Oro.

“Il racconto dei racconti”, il sogno dell’Oscar con “Dogman” e "Pinocchio"

Nel 2015, Garrone decide di portare al cinema la raccolta di fiabe di Giambattista Basile, “Lo cunto de li cunti”, di Giambattista Basile. Il risultato è “Il racconto dei racconti – Tale of tales”, suo primo film in lingua inglese e con un cast internazionale che vanta la presenza di Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, Stacy Martin e John C. Reilly. Il regista fa di nuovo centro e stavolta colleziona 7 David, 3 Nastri d’Argento e 1 Globo d’Oro. Nel 2016 dirige il corto “Before Design: Classic” e, lo scorso maggio, sbarca al cinema con “Dogman”. La pellicola catalizza subito l’attenzione della critica che, come al solito, lo osanna e pone Garrone tra i migliori registi degli ultimi 10 anni. Il grandioso protagonista Marcello Fonte vince il Premio d’interpretazione maschile al Festival di Cannes mentre il film vincerà ben 8 David di Donatello. Non solo, perché “Dogman” è stato selezionato per rappresentare l'Italia ai premi Oscar 2019 nella categoria Miglior film in lingua straniera e vedremo se l’Academy lo farà rientrare nella gloriosa cinquina. Attualmente, Garrone è al lavoro sulla sua attesissima versione di “Pinocchio”. Non ci resta altro che aspettare l’anno nuovo per sognare assieme a lui di vedere un altro italiano stringere l'ambita statuetta e ammirare il suo decimo capolavoro.

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