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Matteo Renzi manda un sms a Checco Zalone: “Tengo molto ai miei cogl*oni e non li taglio”

Nella canzone “La Prima Repubblica”, Checco Zalone canta: “Ma il Presidente è toscano, ell’è un gran burlone. Ha detto “eh scherzavo, piuttosto che il Senato mi taglio un cogl*one”. Il comico pugliese ha svelato che Matteo Renzi gli ha inviato un sms in cui ha precisato: “Prima di tagliarmi un cogl*one taglio Senato, Camera e Palazzo Chigi. Ai cogl*oni tengo molto”.
A cura di D.S.
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Non è un segreto che il film "Quo vado?" stia realizzando numeri da capogiro. La pellicola è attualmente il film italiano con il più alto incasso della storia. Tra i tanti fan di Checco Zalone sembra ci sia anche Matteo Renzi. Lo ha rivelato lo stesso comico pugliese, nel corso di un'intervista rilasciata a Sette. In molti ricorderanno che il Presidente del Consiglio viene citato nella canzone "La Prima Repubblica". Il verso che lo riguarda dice:

"Ma il Presidente è toscano, ell’è un gran burlone. Ha detto “eh scherzavo, piuttosto che il Senato mi taglio un cogl*one".

Checco Zalone ha dichiarato che Matteo Renzi ha replicato ai suoi versi con un messaggio ironico:

"Mi ha scritto per farmi in bocca al lupo e per dirmi che sarebbe stato in prima fila con tutta la famiglia. Ha aggiunto anche un post scriptum per commentare la parte che lo riguarda della canzone La Prima Repubblica. […] Ecco il suo sms: “Prima di tagliarmi un cogl*one taglio Senato, Camera e Palazzo Chigi. Ai cogl*oni tengo molto”. Poi mi ha chiamato e mi ha fatto una classifica delle gag preferite dai figli".

Checco Zalone: "Se facessi uno spot pubblicitario sarebbe uno schifo"

Nel corso dell'intervista, Checco Zalone ha dichiarato che tantissimi marchi lo hanno contattato per ingaggiarlo come testimonial. Lui, però, ha deciso di rifiutare ogni offerta:

"C’è la fila. Compagnie telefoniche, case automobilistiche… Ti fanno offerte tali che ti senti un po’ cogl*one a rifiutare. Sarebbe uno schifo. Un tradimento. La gente ti viene a vedere, si diverte, ti vuole bene… e tu prendi la tua faccia da caz*o e la metti a disposizione di un prodotto? Non si fa. E non per afflato idealistico, ma per educazione. Poi c’è anche un problema di convenienza. Se ti vedono tutti i giorni in tv negli spot, quattro volte il pomeriggio e sei la sera, perché poi dovrebbero venirti a vedere al cinema?"

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