Maxim Russia choc, pubblicata una lista di 10 attori “rispettati anche se gay”
Oggi se compri Maxim Russia leggi la lista dei "dieci attori gay che perdoniamo". Esatto, nel paese dove l'omosessualità è ancora vista come un'onta da lavare (con il sangue, se necessario) funziona proprio così: vai in edicola, chiedi il magazine e trovi in prima pagina una simpaticissima lista. Il mensile Maxim, che ha pubblicazioni in tutto il mondo, ha pubblicato questa assurda lista dove figurano dieci personaggi gay che la redazione ha perdonato per "meriti superiori". C'è scritto proprio così:
Noi, uomini, non consideriamo uomini gli uomini che amano altri uomini. Questa è la regola. Ma ci sono delle eccezioni. Ci sono gay che sono riusciti a guadagnarsi il nostro rispetto e il diritto di restare veri uomini ai nostri occhi.
Ed il rispetto se lo sono guadagnati Ian McKellen, il grandissimo Gandalf de "Il signore degli anelli", Freddie Mercury, per l'ottimo lavoro svolto a capo dei Queen, Stephen Fry, a sorpresa c'è anche Oscar Wilde, sarà felice di sapersi "perdonato" da un paese omofobo come la Russia, e ancora Alan Turing, Chuck Palahniuk, Jean Marais, Rob Halford, Graham Chapman e, per il rotto della cuffia, entra nella lista anche Neil Patrick Harris. Ma leggete pure la motivazione con cui l'attore di "Ho I Met Your Mother" si è guadagnato il rispetto di Maxim Russia:
Non eravamo certi di includere anche Neil Patrick Harris in questa lista, perché si è definito un "gay felice" nel 2006. Però il suo ruolo come Barney Stinson in "How I Met Your Mother" non ci ha lasciato indifferenti. È impossibile non rispettare qualcuno che ha elevato la caccia alle donne come una forma d'arte, che ha messo a punto trucchi e tecniche ed ha creato il "Bro Code". Anche se ha solo recitato un ruolo.
Maxim USA ha preso immediatamente le distanze dalla redazione russa
Siamo davvero disturbati dall’articolo su Maxim Russia e lo condanniamo totalmente. É assolutamente contrario alla visione di Maxim USA.
È guerra fredda anche in edicola. Non è esclusa, a questo punto, una sospensione delle pubblicazioni in Russia.