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“Mi cambiò la vita”, quasi 60 anni fa l’Oscar a Sophia Loren per ‘La Ciociara’

Cinquantasette anni fa Sophia Loren vinse l’Oscar come miglior attrice protagonista nel ruolo di Cesira, nel film “La Ciociara” firmato da Vittorio De Sica. La pellicola rappresenta, ancora oggi, uno dei capolavori della cinematografia italiana con un cast tra cui spicca il nome dell’affascinante Jean Paul Belmondo e la sceneggiatura firmata dal padre del neorealismo italiano Cesare Zavattini.
A cura di Ilaria Costabile
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Era il 9 Aprile del 1962 quando, all'età di venticinque anni, Sophia Loren vinse il suo primo Premio Oscar, conferitogli per l'interpretazione di Cesira in uno dei film cardine della cinematografia italiana: La Ciociara. L'attrice campana,  già aveva ricoperto ruoli importanti, diretta negli Anni Cinquanta da nomi come Dino Risi, Alessandro Blasetti e aveva recitato al fianco di attori del calibro di Cary Grant, Anthony Quinn e i nostrani Marcello Mastroianni, Alberto Sordi e Vittorio De Sica. Fu proprio lui, uno dei padri del cinema neorealista, ad affidarle il ruolo da protagonista de La Ciociara prima pensato per Anna Magnani. Con questo riconoscimento fu consacrata nel panorama cinematografico internazionale come una delle star più acclamate, ottenendo un successo senza precedenti per un'attrice italiana all'estero.

Con Cesira sono diventata attrice

In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera nel 2002, la Loren dichiarò: "Quel film mi cambiò la vita. Da maggiorata fisica, come si scriveva allora, diventai un’attrice. Merito di Vittorio De Sica, che mi volle nel ruolo di Cesira; devi avere fiducia in me, mi scrisse in un telegramma. Avevo 25 anni, mi sembrava una cosa troppo grande, quasi svenivo per l’emozione. Ma accettai, mi fidai. Dio solo sa quanto ho fatto bene. Era il primo personaggio veramente importante della mia carriera". Per mantenere una certa fedeltà al romanzo la protagonista avrebbe dovuto avere più di 40 anni, per questo il ruolo fu proposto alla Magnani, la Loren infatti ricorda:

De Sica mi raccontò che era andato a casa sua per convincerla. Ma lei fu irremovibile. Forse si aspettava un altro tipo di figlia, un’attrice diversa da me. Poi, accompagnando il regista alla porta, gli disse: ma perché la madre non la fai fare a Sofia? E così andò! De Sica, con quel film, mi ha fatto entrare nelle cineteche, nella storia del cinema: in tutto il mondo dici "La ciociara", e tutti rivedono la scena dello stupro, madre e figlia violentate nella chiesa, il mio pianto, gli occhi allucinati di mia figlia, la giovanissima Eleonora Brown. Ogni volta anch’io davanti a quelle immagini non riesco a trattenere il pianto.

Da romanzo a film di culto

La pellicola fu girata nel 1960 con la regia di Vittorio De Sica, mentre il soggetto è il frutto di una rielaborazione dell'omonimo romanzo di Alberto Moravia, La Ciociara, ad opera di Cesare Zavattini e dello stesso regista. Le vicende raccontate sono ambientate durante la Seconda Guerra Mondiale, Cesira è una giovane vedova che cerca di andar via da Roma con la figlia dodicenne Rosetta, per dirigersi verso le campagne di Fondi, suo paese d'origine. Giunta a Sant'Eufemia nelle vicinanze del paese, Cesira incontra Michele un intellettuale antifascista, interpretato da Jean Paul Belmondo, di cui si innamora. Purtroppo l'idillio è destinato a rompersi molto presto, Michele viene catturato da alcuni soldati tedeschi, da cui verrà successivamente ucciso e Cesira si ritroverà di nuovo sola con la figlia Rosetta. Decisa a tornare a Roma la donna vivrà una profonda tragedia: durante il suo cammino Cesira verrà violentata, insieme alla piccola Rosetta, da un gruppo di soldati marocchini dell'esercito francese. L'accaduto turba profondamente la ragazzina, ma un destino beffardo fa in modo che sia lei stessa ed essere sedotta da Florindo, un camionista che accoglie lei e la madre dopo l'orrendo accaduto. La scena finale del film è sicuramente tra i frammenti più strazianti del cinema di quegli anni, un pianto dolente e liberatorio squarcia il silenzio della scena, un pianto a cui madre e figlia distrutte dagli orrori della guerra e dalla brutalità dell'uomo si abbandonano, facendo emergere una cupa disperazione.

Oscar e non solo

La Ciociara fu acclamato immediatamente, nonostante la crudezza delle immagini e del racconto, già al Festival di Cannes dove fu presentato il 6 Maggio 1961. In quell'occasione la Loren vinse la Palma d'oro per la miglior interpretazione femminile e circa un anno dopo lo stesso ruolo le valse il Premio Oscar come miglior attrice protagonista. Ma i riconoscimenti non finiscono qui, infatti, la nota attrice conquistò la vittoria anche per i Nastri d'Argento, i David di Donatello e il premio BFTA come miglior attrice straniera.

Sophia Loren sarà negli anni a seguire la protagonista di film che hanno segnato la storia del cinema italiano e internazionale, dimostrandosi come una delle interpreti più ricercate e acclamate dai migliori registi, tanto da ricevere un Oscar alla carriera nel 1991 ed essere consacrata come una delle regine indiscusse dello star system, per la sua classe, la sua bravura e la sua sincera genuinità.

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