Michele Placido e il fiore del male Vallanzasca, dalla cronaca al cinema
Ha fatto discutere già in tempi non sospetti la decisione di Michele Placido di girare un film sulla vita e i crimini di Renato Vallanzasca, ritenuto colpevole di svariati omicidi, rapine e sequestri negli anni settanta e condannato a 4 ergastoli. Nelle prime interviste con l'annuncio dell'uscita del film Il Fiore del Male, in cui Kim Rossi Stewart interpreterà proprio il ruolo di Vallanzasca, Placido spiegava la volontà di raccontare la vita del terrorista concentrandosi sugli strani risvolti del personaggio come la tendenza a devolvere i proventi delle rapine ai detenuti, portandolo ad accostare Vallanzasca a Robin Hood e facendogli perdere ogni sostegno economico dal ministero, per la realizzazione della pellicola.
Un terreno accidentato e spinoso quello sul quale si muove Placido, già realizzatore del fortunato film e serie di successo Romanzo Criminale storia dei crimini della banda della Magliana, terreno sul quale ha incontrato l'indignazione dei parenti delle vittime che hanno urlato all'ingiustizia e allo scandalo apprendendo il ruolo di "consulente" che Vallanzasca avrebbe avuto sul set.Il regista si difende Figuriamoci se non sarò rispettoso dei parenti delle vittime, due erano poliziotti e io lo sono stato, difficile dire se basterà l'empatia per placare il dolore di chi ha perso il proprio caro in quegli orrendi crimini.
Fatto sta che in data 22 giugno di quest'anno Renato Vallanzasca ha richiesto la libertà condizionale, dopo aver scontato 40 anni di prigione (su 260) gli ultimi passati con beneficio di lavoro esterno. Non sappiamo dire se c'entri qualcosa l'imminente uscita del film o se risulta essere pura coincidenza, certo è spaventoso a volte il bisogno di raccontare che la gente si arroga il diritto di avere. In tanti casi è giusto, sacrosanto, informativo, educativo, in questo non lo sappiamo.
Ambra Zamuner