Morta Carrie Fisher, la principessa Leila di Star Wars aveva 60 anni
Morta l'attrice Carrie Fisher, indimenticabile interprete della Principessa Leila nella saga di Star Wars, apparsa anche nell'ultimo episodio Il risveglio della Forza, che nei giorni scorsi aveva subito un attacco cardiaco mentre viaggiava su un aereo diretto da Londra a Los Angeles. In suo aiuto sarebbe intervenuto un altro passeggero in grado di prestare cure di primo soccorso. All'atterraggio, avvenuto poco dopo mezzogiorno, l'attrice era stata trasportata da un'ambulanza in un ospedale vicino, l'UCLA Medical Center. A dare la notizia del decesso il Daily Beast, il primo a riportare le dichiarazioni di Simon Halls, portavoce della famiglia: "Con profonda tristezza confermiamo la morte di Carrie Fisher, scomparsa alle 8.55 di questa mattina". L'attrice aveva compiuto 60 anni di recente.
È una notizia che getta nella disperazione i fan della saga "Star Wars", uniti simbolicamente al capezzale dell'attrice che sembrava stabile nelle condizioni. Harrison Ford aveva lasciato una dichiarazione all'Hollywood Reporter: "Sono scioccato e triste nell'apprendere questa notizia". Ford è stato suo storico compagno nel set e anche nella vita, i due avevano infatti avuto una breve relazione nel 1976 e sul set più recente si erano ritrovati in occasione dell'ultimo capitolo della saga "Il risveglio della forza".
La carriera di Carrie Fisher
Carrie Fisher, figlia del cantante Eddie Fisher e dell'attrice Debbie Reynolds, nasce a Beverly Hills come una predestinata. Diventa un'attrice già giovanissima, quando abbandona gli studi alla Beverly Hills High School. La sua prima apparizione è come ballerina nel revival di "Broadway Irene" nel 1973. Per il primo film basta aspettare due anni: nel 1975 è in "Columbia Shampoo" con Warren Beatty, Julie Christie e Goldie Hawn.
Star Wars e i problemi di droga
Nel 1977 è suo il ruolo della Principessa Leila in "Star Wars". Non ci sarà nulla di più grande nella sua biografia che pure può contare partecipazioni a progetti di alto profilo. La Fisher divenne dipendente da droghe, un problema tanto enorme da causarle il quasi licenziamento in tronco sul set di "Blues Brothers" (1980) che l'avevano resa incapace di portare a termine ogni scena. Soffriva di disturbo bipolare, una malattia che accettò di avere solo nel 1987 dopo l'ennesimo esaurimento nervoso. Si riscoprì sceneggiatrice quando, nel 1990, co-scrisse il film "Cartoline dall'inferno", tratto dal suo romanzo semi-autobiografico con Meryl Streep protagonista. Era tornata sul set per "Star Wars VII: Il Risveglio della Forza".