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Morta Diana Serra Cary, ultima star bambina del cinema muto di Hollywood: aveva 101 anni

Addio all’attrice americana conosciuta con il soprannome di Baby Peggy che negli anni 20 diventò una delle enfant prodige tra le celebrità di Hollywood. Guadagnò milioni di dollari ma la sua fortuna venne dilapidata dai genitori e da adulta soffrì di gravi crisi depressive. Fu autrice di libri sul cinema di Hollywood e avvocato dei diritti degli attori bambini.
A cura di Valeria Morini
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Addio a Diana Serra Cary: è morta il 24 febbraio a Gustine (California), alla veneranda età di 101 anni, quella che probabilmente era l'ultima star bambina del cinema di Hollywood degli anni del muto. Al secolo Peggy-Jean Montgomery, nota anche come Baby Peggy, negli anni 20 fu una dei più noti enfant prodige, insieme a Jackie Coogan (il bimbo de "Il monello" di Chaplin) e Baby Marie Osborne.

La carriera di Diana Serra Cary

Diana iniziò a recitare a soli 19 mesi di vita, scoperta da Hollywood durante una visita agli Studios (dove il padre lavorava come stuntman). Il suo primo film fu un corto del 1921, "Her Circus Man". Le venne offerto un contratto pluriennale con la Century e la bambina iniziò a lavorare in una serie di cortometraggi e lungometraggi, passando poi alla Universal nel 1923. Nel 1924 fu la mascotte della Convention democratica accanto a Franklin Delano Roosevelt. Recitò in diversi corti con il cane-attore Brownie the Dog e lavorò con registi come Fred Hibbard, Alfred J. Goulding e anche Cecil B. DeMille; tra i suoi titoli, versioni di Cappuccetto rosso e Hansel e Gretel, oltre a "Capitan gennaio" (poi rifatto nel sonoro con Shirley Temple). La carriera si interruppe bruscamente nel 1925 a causa di un litigio tra il padre e un produttore. La giovanissima attrice smise di fare film e si diede al vaudeville.

Dopo il successo: la povertà, la crisi e la rinascita

Dietro il periodo dorato a Hollywood si nascondeva l'altra faccia della medaglia, come è spesso accaduto nel caso delle baby star. I ritmi di lavoro per Diana erano durissimi e la sua fortuna (guadagnava milioni) venne dilapidata dai genitori, cui si aggiunse il tracollo economico che la famiglia subì con la Grande Depressione del 1929. Da adulta, la ex star soffrì di crisi depressive e non riuscì a ricominciare la carriera di attrice, a parte qualche brevissima apparizione dopo l'avvento del sonoro. Seppe poi, tuttavia, trovare una nuova strada: divenne autrice di libri sul cinema di Hollywood e fece l'avvocato dei diritti degli attori bambini. I sui volumi furono i primi a raccontare lo sfruttamento delle piccole star nel mondo del cinema. Nel 2015, all'età di 97 anni, è tornata a recitare (per la prima volta dal 1938) nel cortometraggio "Broncho Billy and the Bandit's Secret", diretto da David Kiehn. Nel 2006 era intervenuta come ospite in Italia, alle Giornate del muto di Pordenone, che la ricorda con cordoglio: "Il direttivo e lo staff delle Giornate del Cinema Muto sono estremamente rattristati dalla notizia della morte di Diana Serra Cary. Come Baby Peggy è stata una stella luminosa dall'incredibile tempismo comico; come Diana è stata un'amica e una mentore che miracolosamente riuscì a superare difficoltà inimmaginabili mantenendo umanità e intelligenza. La sua perdita è grande, ma la sua eredità è al sicuro. Continueremo a celebrare i suoi doni".

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