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Morta Ilaria Occhini, l’attrice premiata col David di Donatello aveva 85 anni

Addio all’attrice indimenticabile in tanto teatro, cinema e televisione. Moglie dello scrittore Raffaele La Capria, aveva vinto il David di Donatello per Mine Vaganzi di Ferzan Ozpetek. Fu premiata anche con due Nastri d’Argento e con il Pardo a Locarno. Il suo ultimo impegno nella fiction Provaci ancora prof!.
A cura di Valeria Morini
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Addio all'attrice Ilaia Occhini, morta all'età di  85 anni. Grande interprete per cinema, televisione e teatro, aveva conquistato il David di Donatello per "Mine vaganti" di Ferzan Ozpetek. Era stata sposata per oltre mezzo secolo con lo scrittore Raffaele La Capria. Il suo ultimo impegno nella fiction con Veronica Pivetti "Provaci ancora prof!", nel ruolo della madre della protagonista, Andreina Baudino, per cinque stagioni.

Le origini

Nata a Firenze nel 1934, era figlia dello scrittore Barna Occhini; il nonno materno era Giovanni Papini (che la descrisse bambina nel racconto "La mia Ilaria"), mentre quello paterno era il senatore del Regno d'Italia Pier Ludovico Occhini. Esordì sul grande schermo a soli 19 anni nel film "Terza liceo" con lo pseudonimo di Isabella Redi, per poi diplomarsi all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" a Roma.

Tra teatro e televisione

Prolifica la carriera teatrale, a partire da "L'impresario delle Smirne" di Carlo Goldoni per la regia di Luchino Visconti, che la diresse anche in "Uno sguardo dal ponte" e "Figli d'arte". La Occhini ha lavorato inoltre con registi come Orazio Costa, Vittorio Gassman, Luca Ronconi,  Luigi Squarzina e Giuseppe Patroni Griffi. In tv esordì nella miniserie "L'Alfiere"; è ricordata soprattutto per "Puccini", in cui interpretò Elvira Puccini, al fianco di Alberto Lionello. In anni più recenti, ha recitato in "Don Milani – Il priore di Barbiana", "Don Matteo", "Edda Ciano e il comunista" e, per l'appunto, "Provaci ancora prof!".

Al cinema e in politica

Lunga la carriera al cinema, anche se rari sono stati i ruoli da protagonista, come in "Un uomo a metà" di Vittorio De Seta del 1966. Tanti, però, i premi. La partecipazione alla commedia di Alessandro Benvenuti in "Benvenuti in casa Goridel" del 1992, le ha permesso di conquistare il Nastro d'argento alla migliore attrice non protagonista. Per "Mar Nero" di Federico Bondi è stata candidata ai David di Donatello e ha vinto il Pardo come miglior attrice al Festival internazionale del film di Locarno. Per "Mine vaganti" di Ferzan Özpetek nel 2010 ha vinto il David di Donatello come migliore attrice non protagonista e il premio Alida Valli per la migliore attrice non protagonista al Bif&st 2011.  Sempre nel 2010, ha ottenuto il Nastro d'argento alla carriera. Da ricordare il suo percorso politico, tra i Radicali dagli anni ottanta. Si è candidata alle politiche del 1987 e alle europee del 2004 con Emma Bonino, e nel 2008 ha aderito alla lista Pro Life di Giuliano Ferrara, accettando la proposta di presentarsi nel collegio del Lazio. La Occhini era infine impegnata nella gestione dei vigneti di famiglia di origine cinquecentesca sulle colline attorno ad Arezzo, di cui si occupava insieme alla figlia Alexandra La Capria e ai nipoti.

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