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Morta Madeleine Fischer, recitò in “Le amiche” di Michelangelo Antonioni

Addio all’attrice che interpretò Rosetta nel cult di Antonioni: di origine svizzera, si è spenta in Umbria a 85 anni. Ebbe una carriera breve sul grande schermo, divenendo poi imprenditrice di successo, prima gestendo negozi di abbigliamento a Roma e quindi una scuola di antichi mestieri (poi complesso turistico) in Umbria.
A cura di Valeria Morini
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Lutto nel cinema italiano: è morta l’attrice Madeleine Fischer, nota soprattutto per il ruolo tragico di Rosetta nel film cult "Le amiche" di Michelangelo Antonioni. Si è spenta l’8 aprile a Gubbio, all'età di 85 anni. Girò il film di Antonioni nel 1955, per lasciare il grande schermo solo tre anni dopo.

La carriera con Antonioni e Pietrangeli

Nata a Romanshorn, in Svizzera, il 12 novembre del 1935, figlia di un facoltoso industriale elvetico e di una professoressa italiana di lingua tedesca, a 20 anni si trasferì a Roma per lavorare come modella. Nel 1953 esordì in un film di Alfredo Guarini, "Siamo donne" (episodio "Quattro attrici, una speranza"). Fu Gabriele Ferzetti, attore feticcio di Antonioni, a presentarla al regista che le diede il ruolo di Rosetta Savoni, un delle protagoniste de“Le amiche”. Recitò quindi in "Lo scapolo" di Antonio Pietrangeli (1955) con Alberto Sordi, "I pappagalli" di Bruno Paolinelli (1955), sempre con Sordi, "La grand mentira" di Rafael Gil (1956), "Classe di ferro" di Turi Vasile (1957), dove fu doppiata dalla futura voce di Meryl Streep Maria Pia Di Meo, "Lazzarella" di Carlo Ludovico Bragaglia (1957), il curioso film di fantascienza "La morte viene dallo spazio" di Paolo Heusch (1958) e "L'ultima canzone" di Pino Mercanti.

La vita dopo il cinema

Chiusa la fulminante esperienza al cinema, si dedicò brevemente alla fotografia di scena, per poi darsi all'imprenditoria: aprì a Roma dei negozi di abbigliamento alla moda d'avanguardia come Il Piper Market e il Piperino. Visse poi tra Milano e New York, per ritirarsi quindi negli anni 70 nelle campagne umbre, dove trasformò un complesso monastico in una scuola per il recupero di antiche arti e mestieri, poi convertita in un centro turistico alberghiero. Riuscì persino a dirigere un film nel 2004, "Uròboro", versione postmoderna della fiaba di Cappuccetto Rosso in forma d'opera buffa. Dopo un matrimonio fallito, si legò al conte Amedeo Malingri di Bagnolo, con cui fece la circumnavigazione del globo in barca a vela. Una donna eclettica e versatile, insomma, di cui resterà impresso lo sguardo malinconico in "Le amiche" al fianco delle colleghe Eleonora Rossi Drago e Valentina Cortese.

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