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Morta Sue Lyon, fu la Lolita di Stanley Kubrick

Morta Sue Lyon a Los Angeles nel giorno di Santo Stefano, giovedì 26 dicembre 2019. Aveva 73 anni e da tempo combatteva con problemi di salute abbastanza gravi, come ha confermato un suo caro amico, Phil Syracopoulos. L’attrice che fu scelta da Stanley Kubrick per interpretare Lolita, ovvero la protagonista di uno dei suoi film più controversi, e da allora il suo volto e il suo corpo sono diventati una vera e propria icona.
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Morta Sue Lyon a Los Angeles nel giorno di Santo Stefano, giovedì 26 dicembre 2019. Aveva 73 anni e da tempo combatteva con problemi di salute abbastanza gravi, come ha confermato un suo caro amico, Phil Syracopoulos. L'attrice che fu scelta da Stanley Kubrick per interpretare Lolita, ovvero la protagonista di uno dei suoi film più controversi, e da allora il suo volto e il suo corpo sono diventati una vera e propria icona.

È stato senza dubbio il suo ruolo più importante, quello di Lolita nell'omonimo film di Kubrick tratto dal romanzo di Vladimir Nabokov. Sue Lyon all'epoca aveva 14 anni e fu scelta tra 800 ragazzine che si erano presentate ai provini, aggiudicandosi anche il nomignolo di "ninfetta ideale" dallo stesso Nabokov.

La vita di Sue Lyon

Sue Lyon era l'ultima di cinque figli e, avendo perso il padre pochi mesi dopo la sua nascita, fu costretta a trasferirsi con tutta la restante famiglia, caduti in disgrazia economica dopo la morte precoce del capofamiglia, in California, nei dintorni di Los Angeles, ed è qui che inizierà a muovere i primi precoci passi nel mondo dello spettacolo.

Modella per un catalogo della catena di grandi magazzini J. C. Penney, poi attrice bambina con piccoli ruoli nelle serie televisive Dennis la minaccia e Letter to Loretta. Qui verrà notata dal maestro Stanley Kubrick, che la prese con sé per il film Lolita del 1962 come protagonista accanto a James Mason e Shelley Winter, avendo avuto anche il benestare del produttore James B. Harris e di Vladimir Nabokov, autore del romanzo e della sceneggiatura da cui la pellicola era tratta.

La fama come Lolita

Il ruolo di Lolita le donò fama soprattutto come attrice prodigio piuttosto audace e le fecero guadagnare altre scritture in La notte dell'iguana (1964) di John Huston, Missione in Manciuria (1966) di John Ford, L'investigatore (1967) di Gordon Douglas e Carta che vince, carta che perde (1967) di Irvin Kershner, tutti film in cui la Lyon ha l'opportunità di recitare accanto a famosi attori.

Tuttavia, subito dopo l'adolescenza, il mondo del cinema le chiude rapidamente le porte e la dimentica, relegandola soprattutto al ricordo del famoso film di Kubrick. Saltuariamente attiva sulle scene, Sue Lyon si ritira definitivamente dal mondo dello spettacolo e dalle apparizioni in pubblico. Da tempo malata, è morta a Los Angeles il 26 dicembre 2019, all'età di 73 anni.

La tumultuosa vita privata di Sue Lyon

La sua vita privata non è stata da meno di quella artistica in termini di anticonformismo e audacia. Sue Lyon è stata infatti sposata cinque volte e più di una volta è finita al centro del dibattito pubblico: la prima a causa delle pressioni razziali per il matrimonio con il fotografo nero Roland Harrison, a tal punto da costringerli a trasferirsi in Spagna, per poi divorziare; successivamente, anche il matrimonio, durato solo un anno, con Gary "Cotton" Adamson, generò grande critiche e rumors, visto che Adamson era in carcere a scontare una pena per omicidio e rapina.

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